(UNWEB) Assisi. “Finalmente in Umbria Assisi conta” mai slogan fu più gradito di questo che da un po’ di tempo campeggia sulle plance pubblicitarie di tutto il comune.
Ma scriverlo solo non basta, c’è la necessità di dare corpo alle parole perché non restino pie enunciazioni e necessita dare soluzioni pratiche e adeguate alle idee e alle problematiche.
Una occasione può essere il nuovo redigendo Piano Sanitario Regionale che dovrà declinare al meglio questo slogan confezionando per questa straordinaria città, per la sua peculiarità, per il ruolo socio-economico che riveste una adeguata sistemazione nel panorama sanitario regionale, anche in deroga alle leggi nazionali che ingabbiano gli ospedali di comunità come è stato classificato quello di Assisi.
Intanto, ci sono situazioni impellenti nella loro drammaticità che necessitano di interventi che non possono aspettare i tempi biblici della politica.
L’attuale emergenza riguarda il Pronto Soccorso della città di Assisi che, con la possibile, probabile, auspicabile, normalizzazione di tutti gli altri ospedali dell’era Covid dovrà far a meno di ben quattro unità mediche che torneranno ai loro ospedali.
Queste quattro unità erano venute a coprire pro-tempore altrettante figure di ruolo ad Assisi che per motivi diversi avevano abbandonato il servizio .
Conseguenza di ciò è che le sette unità restanti non saranno in grado di coprire al meglio i turni di servizio al Pronto Soccorso e garantire il servizio 118 alla vigilia poi delle ferie estive e al ritorno del turismo di massa che vede Assisi al centro dei flussi.
In vero quello dei servizi di urgenza ed emergenza è un problema che da sempre assilla gli ospedali delle zone, specie a vocazione turistica, della intera regione. La mancanza, ormai cronica di figure mediche è un problema assoluto e necessiterebbe di un intervento organico da parte dei vertici sanitari (Regione, Direzioni di Usl e Aziende e Sindaci) per rivedere in maniera organica tutta la organizzazione dei servizi di urgenza in una visione nuova e pratica di essi.
Un tavolo comune senza barricate politiche e campanilistiche."
Così, in una nota, MASSIMO PAGGI, assessore comunale alla sanità e ai servizi sociali