(ASI-UNWEB) La doazione del sangue è atto d'amore per salvare gli altri. Per questo tutte le strutture e i generosi volontari dell'Avis della regione Umbria sono, da sempre, molto attivi. Lo sono per accogliere i donatori, raccogliere il sangue e rispondere ai bisogni degli ospedali. Tutto ciò nella saggia consapevolezza che: c'è sempre necessità di sangue. Per comporendere meglio la situazione del nostro territorio, le iniziative e i gli obiettivi di questa meritoria associazione, abbiamo intervistato il consigliere regionale dell'AVIS Umbria, Simone Lanterna.
Lei, Simone, è un uomo del fare donatore e consigliere regionale AVIS, le chiedo come si può raggiungere l'autosufficienza delle donazioni del sangue regionale?
Per raggiungere l’autosufficienza nelle donazioni di sangue, è necessario agire su più fronti: sensibilizzare la popolazione attraverso campagne mirate, semplificare le procedure di donazione e collaborare con aziende e scuole per aumentare la partecipazione. È cruciale il ruolo dei volontari, che aiutano a mantenere i contatti con i donatori e a fidelizzarli. Inoltre, le istituzioni devono lavorare in sinergia con le associazioni, pianificando le raccolte e monitorando il fabbisogno di sangue. Solo con una collaborazione a tutti i livelli sarà possibile garantire le scorte necessarie per rispondere ai bisogni degli ospedali.
Quale è il futuro dell'Avis e perché pochi giovani riescono a percepire il vero valore della donazione del sangue? Cosa si può fare per convincere i giovani che la donazione del sangue è un grandissimo valore sociale?
Il futuro dell’AVIS è strettamente legato al coinvolgimento dei giovani, ma spesso questi non percepiscono il valore della donazione del sangue. Ci sono diversi motivi per questo: molti non sono consapevoli dell’importanza del gesto o delle vite che si possono salvare, alcuni hanno paura degli aghi o del dolore, e tanti danno priorità allo studio e al lavoro. Un altro fattore è la mancanza di una connessione emotiva diretta con chi ha avuto bisogno di una trasfusione credo infatti, che l'impatto con una testimonianza diretta dei riceventi può condizionare in maniera positiva un giovane portandolo a riflettere sull'importanza della donazione.
Per convincere i giovani a donare, bisogna usare strategie mirate. Le campagne di sensibilizzazione devono parlare il loro linguaggio e usare i canali che frequentano, come i social media. L’educazione nelle scuole e università è fondamentale per creare consapevolezza. Coinvolgere influencer che parlino dell’importanza della donazione può avere un impatto significativo, così come raccontare storie toccanti di persone che sono state salvate grazie alle donazioni.
Infine, la tecnologia gioca un ruolo chiave: semplificare la prenotazione con l’introduzione di innovative piattaforme digitali rende l’atto di donare sangue più facile e meno formale per i giovani, incoraggiando così la partecipazione e il senso di comunità.
Un obiettivo da raggiungere dell’Avis Regionale di fine mandato?
Un obiettivo strategico dell’AVIS Regionale da raggiungere entro la fine del mandato è uniformare le modalità di gestione dei donatori nei centri di raccolta. Questo garantirà un’esperienza di alta qualità per tutti i donatori. Per farlo, è essenziale adottare un sistema centralizzato allineando i protocolli di gestione. Si dovrebbero adottare procedure operative standardizzate e strumenti comuni per la registrazione e il monitoraggio dei donatori, facilitando anche la raccolta di dati utili per miglioramenti.
Ettore Bertolini - Umbria Notizie Web
Intervista al vice presidente Vicario, Matteo Giannetti: AVIS "non so per chi, ma so perché". https://umbrianotizieweb.it/attualita/49796-intervista-giannetti-avis-regionale-umbria