pariopp21Seicento studenti assistono alla proiezione del video della Provincia al Centro congressi Capitini


(UNWEB) Perugia, Quante volte parlando di Repubblica italiana e di Costituzione si fa riferimento ai “padri fondatori”? Praticamente sempre, dimenticando che entrambe hanno potuto contare anche sul fondamentale apporto delle “madri fondatrici”. Un piccolo manipolo di donne, 21 su 556 costituenti, che in coincidenza con l’introduzione del suffragio universale aperto anche al genere femminile, il 2 giugno del 1946 dettero vita al primo parlamento repubblicano nato sulle ceneri del fascismo. E’ l’argomento intorno al quale, alla presenza dell’onorevole Livia Turco, all’Auditorium del centro congressi Capitini, a Perugia, si è sviluppata l’iniziativa “Le Madri della nostra Repubblica – Omaggio a Nilde Iotti e Tina Anselmi” rivolto alle scuole. Oltre seicento studenti, accompagnati dagli insegnanti e dai dirigenti di istituto hanno partecipato all’appuntamento organizzato dalla Provincia di Perugia - servizio Sviluppo Ente area vasta-pari opportunità di cui è dirigente Anna Barbieri - , rappresentata dalla Consigliera Erika Borghesi in collaborazione con la Fondazione Nilde Iotti, di cui la Turco è presidente, e con la Consigliera provinciale di Parità, Gemma Paola Bracco. Per l’occasione è stato proiettato il video “La bella politica: le conquiste delle donne che hanno cambiato l’Italia” ideato e curato da Lorena Pesaresi che ha tratto ispirazione dal libro della Fondazione Nilde Iotti pubblicato in occasione del 70° anniversario del voto alle donne. Isabella Giovagnoni, voce narrante del video, ha introdotto l’argomento e coordinato gli interventi. “Il video vuole essere uno strumento che risponde alle vostre domande e ai vostri contributi – ha spiegato Pesaresi rivolta agli studenti – dai quali ho compreso che c’era bisogno di trasferirvi le esperienze e le conoscenze che hanno portato all’emancipazione della donna con l’obiettivo di arrivare da una uguaglianza formale a una parità sostanziale tra i generi”.Nel portare i saluti del presidente della Provincia, Nando Mismetti, Erika Borghesi ha spiegato come l’iniziativa faccia parte di un percorso teso a sviluppare soprattutto tra le nuove generazioni la conoscenza del percorso democratico sviluppatosi nel nostro Paese dal dopoguerra ad oggi nell’ambito del quale le leggi per l’emancipazione femminile rappresentano un aspetto fondante. “Iotti e Anselmi due protagoniste del cambiamento – ha sottolineato Borghesi – divise dal punto di vista politico, ma unite nelle battaglie a favore delle donne e della crescita della società”. “Senza queste figure – ha evidenziato Stefania Tarini, dell’Ufficio scolastico regionale – l’Italia sarebbe stato un paese arretrato. Nostro compito è attuare quel passaggio di consegne tra generazioni necessario per completare quanto è stato posto alla base di una reale parità tra uomo e donna su cui c’è ancora molto da fare”. Dai ritratti delle protagoniste di quell’epoca, illustrati da Livia Turco, sono emerse storie di donne coraggiose e volitive che in vario modo avevano preso parte alla Resistenza dalla quale avevano attinto forza e sapere da farne ottime costituenti. “Madri – ha aggiunto – che ci hanno lasciato l’idea che la politica è un servizio, valore che voi giovani mi auguro sappiate fare rivivere. Portarono in Parlamento l’ansia delle donne che volevano cambiare l’Italia. A loro si devono articoli della Costituzione che oggi garantiscono l’uguaglianza tra tutte le persone senza discriminazioni di sorta, che stabiliscono parità salariale o di aiuti alle famiglie. Diritti sanciti dalla Costituzione che ancora oggi non sono pienamente realizzati creando disagi e frustrazioni, come ad esempio l’impossibilità per le coppie di avere i figli che desiderano, perché avere dei figli è diventato un lusso”. La Turco si è quindi soffermata a tratteggiare le biografie di Nilde Iotti e Tina Anselmi, accomunate dal provenire da famiglie semplici, antifasciste e con saldi principi morali. Entrambe entrarono nella Resistenza e dopo la liberazione ebbero un ruolo determinante nell’affiancare le donne verso la conquista dei lori diritti, primo fra tutti quello del voto. Un richiamo al quale le italiane risposero in maniera massiccia superando in numero gli uomini alla chiamata alle urne in quel 2 giugno del 1946.
“Livia Turco è troppo giovane per essere una madre costituente – ha dichiarato a conclusione dell’incontro la Bracco – ma è sicuramente la madre di tante leggi che hanno proseguito il cammino intrapreso da chi l’ha preceduta. Per questo dico sempre ai giovani di guardare avanti, di accettare il testimone che viene loro consegnato. Tina Anselmi dichiarò: ‘Ho capito che per cambiare il mondo dovevo esserci’ per questo non accettate mai che qualcuno vi dica di fare un passo indietro, fatene sempre quattro avanti”.


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