Iniziativa pubblica della sezione ternana ‘Luigi Trastulli’ del movimento politico. Illustrati gli scenari attuali, i risvolti e le cause del conflitto anche con testimonianze dirette
(ASI) Terni, – Informare correttamente i cittadini italiani su quanto sta realmente accadendo nelle regioni orientali dell’Ucraina devastate da una guerra che prosegue dall’aprile 2014 e che ha causato migliaia di morti. È stato questo l’obiettivo della conferenza organizzata a Terni, sabato 31 gennaio, dalla sezione ‘Luigi Trastulli’ del movimento politico Socialismo patriottico (Sp).
All’incontro, dal titolo ‘Donbass: la resistenza russa nella guerra ucraina’, sono intervenuti Irina Vikhoreva, presidente dell’associazione Speranza e originaria di Donetsk, Stefano Bonilauri e Luca Tentori, rispettivamente segretario nazionale e responsabile per la formazione ideologica di Sp, Jean Sebastien, giornalista di ScenariEconomici.it, e Riccardo Battisti, coordinatore del comitato Solidarietà nazionale.
“L’attuale situazione – hanno spiegato i militanti di Sp – non è il risultato di una rivolta popolare contro il deposto presidente Viktor Janukovich. E nemmeno dell’azione dei ‘russi cattivi’ guidati dal presidente Vladimir Putin, il quale si opporrebbe alla libera e spontanea scelta dei cittadini ucraini, spinto da una non meglio specificata smania di conquista. Il fenomeno ‘Euromaidan’ non è altro che il frutto della politica imperialista statunitense in Eurasia: l’ennesimo colpo di Stato mascherato da rivoluzione colorata ossia la deposizione di un presidente democraticamente eletto la cui linea d’azione non era in sintonia con la volontà di Washington”. “Sfruttando i problemi oggettivamente esistenti in Ucraina – hanno proseguito Bonilauri e Tentori –, gli Stati Uniti, attraverso la propria rete di Ong e altri canali di finanziamento, hanno intensamente sostenuto gli sforzi dei partiti e delle organizzazioni ucraine filo-occidentali per incanalare il malcontento popolare verso la Russia. Questo scenario non è stato accettato da gran parte della popolazione, in particolar modo dai residenti delle regioni sud-orientali, storicamente più legate alla Russia per lingua, tradizioni, religione, rapporti politici ed economici. Questi cittadini si sono opposti ai golpisti di Kiev,che da subito hanno adottato una politica discriminatoria e razzista nei confronti della popolazione russofona. Visto l’atteggiamento repressivo nei loro confronti, essi hanno reagito occupando le sedi governative in diverse città dell’Ucraina sud-orientale, richiedendo il rispetto dei propri diritti. A queste richieste, i golpisti hanno risposto con un’operazione militare su vasta scala sfociata in guerra aperta”.
Sono stati quindi presentati alcuni dati riguardanti i danni causati alle economie russa ed europea dalle sanzioni imposte dagli Stati Uniti e mostrate fotografie scattate nei pressi di Donetsk da Irina Vikhoreva in occasione di un suo recente viaggio nella Repubblica popolare di Donetsk, durante il quale è stata impegnata con altri volontari nella distribuzione di aiuti umanitari ai suoi concittadini. È stato poi stabilito un collegamento in diretta con il responsabile del centro d’informazione della Divisione dei Kazaki di Platov, un’unità dell’Esercito della Novorossijia, dalla cui viva voce si sono potuti comprendere gli ultimi sviluppi della situazione sul campo. Infine è stata fatta una precisazione sulla volontà dei combattenti della Novorossija di non chiedere un’annessione alla Russia, ma di proseguire l’avanzata fino alla liberazione di Kiev, in modo da ridonare all’Ucraina un governo legittimo che persegua la pacifica convivenza dei suoi cittadini.