L’arcivescovo Renato Boccardo: «Siamo qui per ringraziare il Signore che ha preservato le nostre vite, per rafforzare l’impegno della ricostruzione che coinvolge tutti noi, per rianimare la speranza che ci fa guardare al futuro con fiducia»
(UNWEB) Cascia. Il 26 ottobre 2016 due forti scosse di terremoto hanno fatto ripiombare la popolazione della Valnerina nella paura, che si stava lentamente assopendo dopo il terremoto del 24 agosto. Case lesionate, gente in strada, chiese danneggiate seriamente, su tutte l’Abbazia di S. Eutizio a Preci e la chiesa di S. Salvatore a Campi di Norcia. Quelle scosse però sono state un prezioso campanello di allarme per il violentissimo terremoto del 30 ottobre: la maggior parte delle persone, impaurite, non era nelle case e ciò ha contribuito in modo significativo al fatto che non si sono dovute piangere vittime.
E il 26 ottobre scorso, ad un anno esatto dalle prime scosse autunnali, l’archidiocesi di Spoleto-Norcia ha avviato le celebrazioni commemorative del primo anniversario del terremoto. Alle 21.00 l’arcivescovo Renato Boccardo è salito a Cascia per una fiaccolata dalla Basilica di Santa Rita al Centro di Comunità “Santa Maria della Visitazione” in Piazza Dante. «Siamo qui – ha detto il Presule all’avvio del momento di preghiera – per ringraziare il Signore che ha preservato le nostre vite, per rafforzare l’impegno della ricostruzione che coinvolge tutti noi, per rianimare la speranza che ci fa guardare al futuro con fiducia». Molte le persone che si sono strette intorno al Vescovo in ascolto della Parola, desiderose di affidare al buon Dio la sfida che le attende: l’impegno nella ricostruzione. Presenti tutti i sacerdoti della zona, diocesani e religiosi agostiniani, ad iniziare dai parroci di Cascia don Renzo Persiani, di Avendita e Poggioprimocaso don Giuliano Medori, di Roccaporena don Canzio Scarabottini e dal rettore della Basilica padre Bernardino Pinciaroli. Due monache agostiniane rappresentavano la comunità claustrale che custodisce le spoglie mortali di Santa Rita. Presente il sindaco di Cascia Mario De Carolis, il suo “collega” di Norcia Nicola Alemanno, il comandante della Compagnia Carabinieri di Norcia e altre autorità civili e militari del luogo. «Grazie cari Sindaci – ha detto il Presidente della Conferenza episcopale umbra – per essere qui insieme; è anche tramite questi segni di vicinanza e solidarietà tra Istituzioni che riusciremo a ripartire bene». Ha proseguito mons. Boccardo: «Avviandoci da questa Basilica che custodisce il corpo di Santa Rita, che nella sua vita ha lavorato e sofferto per la ricostruzione sociale di questo territorio casciano, cammineremo verso il Centro di comunità realizzato da Caritas italiana che esprime concretamente l’impegno e il desiderio della ricostruzione e della rinascita. Rita ci consegna alcuni “ingredienti” che ci saranno utili per avviare il post sisma: la fortezza interiore dinanzi alle difficoltà, la fedeltà a un progetto di vita, la forza di raccogliere e ordinare le idee con criterio per fare il bene».
Arcivescovo, sacerdoti, fedeli e autorità si sono avviati in cammino con le fiaccole in mano, simbolo della fede che illumina le vicende umane, della speranza che ci fa guardare al futuro con fiducia, della solidarietà con cui si vuole lavorare insieme, della fraternità che deve attraversare le relazioni interpersonali. Lungo il percorso lettura di alcuni brani biblici, canti, invocazioni. L’Arcivescovo ha pregato per chi ha perso la casa, per chi è chiamato a ripensare il proprio lavoro, per gli anziani soli, per gli ammalati, per le famiglie in difficoltà. Dinanzi al Centro di comunità la preghiera di mons. Boccardo è stata per i politici: «Chiediamo al Signore che conceda loro il dono della fantasia e della creatività per rispondere alle attese di quanti anelano una soluzione ai problemi generati dal terremoto». Prima della benedizione finale l’Arcivescovo ha esortato i presenti a non trascurare, accanto alla ricostruzione dei muri, quella del cuore delle persone e delle comunità. «Non aspettiamo che le autorità facciano tutto. Iniziamo a chiederci cosa possiamo fare anche noi. Come prima cosa, mi pare, continuiamo a volerci bene e a perdonarci come fatto in questo primo anno di terremoto, a mettere in luce ciò che unisce la nostra comunità e non ciò che la divide, a non dimenticare la straordinaria solidarietà ricevuta da fuori e quella che ci siamo scambiati vicendevolmente nel tempo della prova. Solo così riusciremo ad essere collaborativi con chi è preposto a “governare” la fase della ricostruzione. E noi questa sera, nella preghiera, abbiamo detto: ci siamo».
Gli altri appuntamenti della Diocesi: Venerdì 27 ottobre alle 18.00 a Norcia, presso il Centro di Comunità Madonna delle Grazie, ci sarà una tavola rotonda dal tema “Norcia e l’Addolorata. Un cammino che continua”. Intervengono: l’Arcivescovo; l’ing. Fabio Iambrenghi; il vescovo di Porto-Santa Rufina mons. Gino Reali; la restauratrice Emanuela D’Abbraccio. Sabato 28 ottobre alle ore 21.00 il Vescovo presiederà una Fiaccolata da Piedivalle all’Abbazia di S. Eutizio in Preci. Domenica 29 ottobre alle 11.00 a Norcia in Piazza S. Benedetto ci sarà la Celebrazione Eucaristica presieduta dal card. Pietro Parolin Segretario di Stato di Papa Francesco. Lunedì 30 ottobre alle 7.41, ora della forte scossa, mons. Boccardo presiederà a Norcia, intorno alla statuta di S. Benedetto nella piazza principale, un momento di preghiera...per ricordare. Alle 10.00 a Cascia, nella Basilica di Santa Rita, celebrerà la Messa di ringraziamento per tutte le associazioni di volontariato che in questo anno si sono fatte prossime alla gente della Valnerina.