PoliziaSu di lei pendevano due ordinanze di custodia cautelare in carcere ed un ordine di carcerazione per esecuzione pena: deve scontare 2 anni, 7 mesi e 20 giorni di carcere.
In manette anche una cittadina croata sua complice

(UNWEB) Spoleto. A tradirle è stato il trambusto che hanno fatto nel mettere a soqquadro l’appartamento, sito nella primissima periferia di Spoleto, che avevano aperto dopo aver forzato la serratura.

All’arrivo della Volante, gli agenti sono saliti per le scale del condominio ed hanno notato la porta di un’abitazione spalancata.

All’interno, i poliziotti hanno visto una donna con uno zaino in spalla intenta a sistemarsi alcuni oggetti addosso.

Fermata immediatamente e vigilata, il controllo si è esteso alle altre stanze della casa ove è stata sorpresa una seconda donna impegnata ad aprire e rovistare all’interno dei cassetti di un mobile della camera da letto.

L’intero appartamento appariva a soqquadro, con cassetti aperti ed oggetti sparsi a terra.

La porta d’ingresso, inoltre, presentava due profondi solchi lasciati da arnesi da scasso.

Immediatamente bloccate entrambe le donne, si procedeva alla perquisizione degli zaini che portavano con sé, all’interno dei quali gli agenti trovavano 4 cacciaviti di grosse dimensioni, 2 lastre in plastica comunemente utilizzate per l’apertura delle porte, una chiave inglese, 310 € in vario taglio, monete metalliche per circa 12 €, numerosi monili tra i quali bracciali in oro ed un anello con brillanti nonché un orologio.

Accompagnate in Questura, le due sono state identificate.

La prima è risultata essere una cittadina croata del '97 con pregiudizi per furto in abitazione, porto di oggetti atti ad offendere, rapina impropria e rapina aggravata, lesioni ed attualmente sottoposta alla misura dell’obbligo di dimora nel Comune di Monselice (provvedimento emesso dal Tribunale della Libertà di Venezia nel novembre dello scorso anno) nonché da quella dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria (provvedimento emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Padova nel giugno del 2017).

Più grave la posizione della seconda, una cittadina macedone del '93: oltre ai numerosi pregiudizi per furto in appartamento e porto di oggetti atti ad offendere, la donna risultava ricercata in ragione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse a suo carico dal G.I.P. di Ferrara nel maggio 2017 e dal tribunale di Verona nel giugno 2017, entrambe per furto in abitazione.

Sulla donna, inoltre, pendeva un ordine di carcerazione a seguito di provvedimento definitivo di cumulo pene emesso dalla Procura di Padova e che condanna la straniera alla pena della reclusione di anni 2, mesi 7, giorni 20.

Il proprietario dell’appartamento nel quale sono state sorprese le due donne, rintracciato dai poliziotti, ha riconosciuto la quasi totalità degli oggetti rinvenuti che gli sono stati, pertanto, restituiti.

Rintracciato anche il proprietario dell’abitazione attigua, che presentava anch’essa la porta d’ingresso aperta e con segni di effrazione, il quale riferiva che l’appartamento fosse allo stato disabitato per lavori in corso e non risultavano al momento ammanchi.

Espletati gli adempimenti, le due sono state tratte in arresto e, su disposizione del Pubblico Ministero Dr. Gennaro Iannarone, trattenute nelle camere di sicurezza.

Stamane sono state giudicate con rito direttissimo ad esito del quale il Giudice, contestati alle due entrambi gli episodi delittuosi, ha applicato alle due straniere la misura della custodia cautelare in carcere.


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