(UMWEB) Perugia. Il Fresco Parkinson Institute ha assegnato uno dei due prestigiosi ‘Fresco Individual Investigator Award 2018’ alla dottoressa Veronica Ghiglieri, ricercatrice dell’Università degli Studi di Perugia del Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione, per la realizzazione di uno studio sugli effetti della stimolazione magnetica transcranica (transcranial magnetic stimulation, TMS) nella malattia di Parkinson.
Ammonta a 225 mila dollari in tre anni il finanziamento previsto dal premio: un importo significativo, con il quale la giovane Ghiglieri cercherà di comprendere i meccanismi alla base degli effetti neuroprotettivi della TMS, in uno stadio sia precoce sia tardivo della malattia Parkinson, con l’obiettivo ulteriore di ottimizzare la risposta al trattamento farmacologico e esplorare altre strategie terapeutiche.
Sebbene, infatti, siano noti alcuni effetti positivi della TMS nella malattia di Parkinson, i risultati degli studi clinici finora effettuati sono contrastanti, così come ancora non è chiaro il meccanismo d’azione: l’idea di Veronica Ghiglieri di indagare i meccanismi alla base degli effetti di questa tecnica non invasiva sui livelli di dopamina endogena in modelli di malattia di Parkinson e di discinesie indotte da L-Dopa è stato quindi ritenuto dal Fresco Parkinson Institute e New York University School of Medicine di estremo interesse e meritevole del consistente finanziamento.
Lo studio è già passato alla fase operativa, coinvolgendo sia l’area di ricerca in Psicologia presso il Dipartimento di Filosofia, Scienze Sociali, Umane e della Formazione, sia il Centro di eccellenza Fresco per la cura della Malattia di Parkinson diretto dal Professore Paolo Calabresi, centro attivo presso il Dipartimento di Medicina dell’Ateneo perugino.
La TMS basata sull’induzione elettromagnetica viene tipicamente utilizzata sia come strumento di monitoraggio sia come metodo per attivare o disattivare reversibilmente determinate aree cerebrali superficiali. Nella pratica clinica è utilizzata anche in combinazione con altre tecniche di studio - neuro immagini funzionali, elettroencefalogramma - per ripristinare l’attività cerebrale alterata in diverse patologie neurodegenerative oltre alla malattia di Parkinson, quali l’ictus cerebrale, la distonia e le discinesie ma anche per alcuni disturbi dell’umore come la depressione maggiore e per altre patologie psichiatriche.
Il Fresco Parkinson Institute, una realtà unica in Italia, punta ad accelerare i risultati della ricerca scientifica e a sviluppare un approccio globale alla malattia, sostenendo un ampio programma di formazione multidisciplinare per stimolare l’adozione di programmi di cure “complementari” da affiancare alla terapia farmacologica. La rete italiana del Fresco Parkinson Institute, di cui al momento fanno parte sei centri ospedalieri - Genova, Milano, Gravedona-Como, Vicenza, Perugia – con il già citato Centro di Eccellenza universitario diretto dal Prof. Calabresi - e Pisa – opera in base ai criteri della statunitense Parkinson Foundation, la più grande associazione di pazienti negli USA. I Centri Fresco hanno la possibilità di partecipare a progetti di ricerca congiunti con la New York University - Langone Health e collaborano anche con i programmi della Parkinson Foundation.