(UMWEB) Assisi. Nei giorni scorsi un uomo si è presentato presso gli Uffici del Commissariato P.S. di Assisi per denunciare di aver subito un furto in abitazione a seguito del quale gli erano stati sottratti diversi oggetti di valore e opere d’arte.
Verso le prime ore del pomeriggio, l’uomo, un assisano residente nel centro storico, tornando a casa aveva trovato il portone della propria abitazione aperto ed il blocco della serratura scardinato.
Entrando si rendeva conto immediatamente che mancavano pezzi artistici di pregio per un valore complessivo di circa 5000 euro.
All’atto della denuncia presso gli Uffici del Commissariato venivano consegnate anche le immagini riprese dal sistema di videosorveglianza dell’impianto del vicino di casa nelle quali si riusciva a distinguere chiaramente la figura di un uomo che, poche ore prima del suo rientro a casa, si aggirava dapprima con fare sospetto nei pressi del proprio portone e successivamente, dopo averlo sfondato a calci, veniva ripreso mentre entrava ed usciva più volte con in mano i quadri.
Scatta a quel punto l’attività info investigativa degli uomini dell’Ufficio Anticrimine nel tentativo di dare un nome e cognome a quel volto.
Grazie anche al contributo della locale Polizia Scientifica che ha proceduto a rilievi antropometrici dei soggetti, si riusciva ad individuare l’autore del furto.
Si trattava di un soggetto già conosciuto alle FFOO in quanto in passato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per precedenti specifici.
Il 43enne di origine sarde e residente da tempo a Santa Maria degli Angeli era specializzato in furti di opere d’arte e di oggetti sacri, trafugati in luoghi di culto, l’ultimo dei quali pochi mesi fa proprio in Sardegna.
L’uomo veniva rintracciato dagli agenti di polizia e condotto presso il Commissariato dove, messo alle strette, ammetteva la responsabilità per il furto commesso, svelando di aver già consegnato la refurtiva ad un rigattiere di Perugia.
I poliziotti unitamente al responsabile del furto si recavano presso il commerciante di oggetti usati e recuperavano così gli oggetti di valore trafugati che, previo riconoscimento, venivano successivamente restituiti al legittimo proprietario.
L’uomo, dopo essere stato sottoposto a fotosegnalamento, veniva denunciato in stato di libertà per il reato di furto aggravato.