Cardinale Gualtiero Bassetti(ASI) Perugia. Anche la comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve accoglie con immensa gioia il Giubileo Straordinario della Misericordia annunciato da papa Francesco. Ad interpretare il sentimento dei fedeli è il loro Pastore, il cardinale Gualtiero Bassetti, che lo fa con queste parole: «Non possiamo non rallegrarci anche come perugini ed umbri della decisione del Santo Padre di indire l'Anno giubilare straordinario della Misericordia per due motivi.

Il primo, il più importante, è quello che la Misericordia è la sostanza di tutta la Bibbia e di tutto il Vangelo: "non voglio i sacrifici ma misericordia..." e "beati i misericordiosi perché troveranno misericordia", dice il Signore. E la Vergine Maria, nel suo Cantico, annuncia la Misericordia di Dio che si tramanda di generazione in generazione. E Gesù, a Nazareth, annuncia l'Anno di Grazia e di Misericordia. Il secondo motivo, che è per noi umbri una grande gioia, è quello di avere una beata, Madre Speranza di Gesù, che ha avuto l'intuizione profetica della Misericordia di Dio costruendo in Collevalenza di Todi, nel 1959, un grande Santuario, il primo in Italia dedicato all'Amore Misericordioso. Noi umbri siamo in festa per questi due motivi e ringraziamo il Signore per l'immenso dono del Giubileo Straordinario della Misericordia, al cui appuntamento Perugia e l'Umbria si prepareranno per viverlo secondo le intenzioni del Santo Padre. L'evento giubilare deve essere "una nuova tappa del cammino della Chiesa nella sua missione", quella "di portare ad ogni persona il Vangelo della Misericordia", ci esorta a compiere Francesco».

Il cardinale Bassetti si sofferma anche sul tema della Misericordia scelto dal Papa, nel ricordare che «se ripercorriamo attentamente i primi due anni del suo Pontificato, è facile cogliere che essi si fondano sulla Misericordia. Basti pensare alle sue parole pronunciate nell'omelia della celebrazione eucaristica d'inizio ministero Petrino: "... il vero potere è il servizio e che anche il Papa per esercitare il potere deve entrare sempre più in quel servizio che ha il suo vertice luminoso sulla Croce; deve guidare al servizio umile, concreto, ricco di fede, di san Giuseppe e come lui aprire le braccia per custodire tutto il Popolo di Dio e accogliere con affetto e tenerezza l'intera umanità, specie i più poveri, i più deboli, i più piccoli, quelli che Matteo descrive nel giudizio finale sulla carità: chi ha fame, sete, chi è straniero, nudo, malato, in carcere (Mt 25, 31-46)". Significativo è anche quanto scrive papa Francesco della "conversione pastorale" nell'Evangelii Gaudium, sottolineando «che "pastorale" non è altra cosa che l'esercizio della maternità della Chiesa. Essa genera, allatta, fa crescere, corregge, alimenta, conduce per mano. Serve, allora, una Chiesa capace di riscoprire le viscere materne della misericordia. Senza la misericordia c'è poco da fare oggi per inserirsi in un mondo di "feriti", che hanno bisogno di comprensione, di perdono, di amore"».

Sulla scelta dell'avvio dell'Anno giubilare straordinario della Misericordia nel giorno del 50° anniversario della conclusione del Concilio Vaticano II, il cardinale Bassetti ricorda che «fu papa Giovanni XXIII, nel suo discorso d'apertura Concilio, a parlare della Chiesa che "preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore; pensa che si debba andare incontro alle necessità odierne, esponendo più chiaramente il valore del suo insegnamento piuttosto che condannando"».

«Significativo è anche il fatto che papa Francesco – evidenzia il porporato perugino – ufficializzerà il Giubileo Straordinario domenica dopo Pasqua, giorno in cui la Chiesa celebra la festa liturgica della Divina Misericordia istituita da san Giovanni Paolo II e questo accade nei giorni immediatamente successivi al decimo anniversario della sua morte».


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