(UMWEB) Assisi. Ad Assisi, domenica 19 maggio (dalle ore 15), presso il Pontificio Seminario Umbro “Pio XI”, si terrà un pomeriggio di catechesi e fraternità rivolto ai giovani, con incontri, testimonianze e laboratori, in occasione della 56a Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni dedicata al tema: “Come se vedessero l’invisibile” (EG 150).
Sono attesi non pochi ragazzi e ragazze provenienti dalle otto Diocesi dell’Umbria con i loro educatori, catechisti e parroci. L’iniziativa, organizzata dall’Ufficio Ceu per la pastorale vocazionale diretto da don Alessandro Scarda, è rivolta a giovani da 16 anni in su, che si concluderà con una ‘apericena’, momento di festa e di condivisione. A tenere la catechesi sul tema di questa 56a Giornata è fra’ Simone Tenuti, responsabile della Pastorale giovanile del Sacro Convento di Assisi.
«L’obiettivo principale dell’incontro – spiega don Scarda – è fare esperienza della vicinanza e della bellezza dell’Amore di Dio che si svela nella quotidianità. Imparare insieme a vivere in pienezza, abitare il tempo con gioia e scoprire la bellezza della vita donata».
«Nei laboratori – annuncia il sacerdote – ci saranno storie che incontreranno altre storie, volti di uomini e donne che incontreranno altri volti per riconoscere insieme l’Invisibile che si è fatto visibile..., visibile ai nostri occhi nell’incarnazione».
I promotori della giornata umbra di preghiera per le vocazioni auspicano che i partecipanti possano chiedersi: «“Per chi sono io?”, conoscere un po' più in profondità me stesso, per sapere chi sono veramente e a cosa sono chiamato a compiere».
Il pomeriggio vocazionale di domenica sarà anche occasione per riflettere sulla recente esortazione apostolica di papa Francesco, Christus Vivit, il documento del Sinodo dei Vescovi dello scorso ottobre che il Papa ha voluto dedicare ai giovani. Don Alessandro Scarda si sofferma sulle prime parole che compongono questo documento post-sinodale, quasi ad anticipare il “messaggio” che l’iniziativa di Assisi vorrà consegnare a ciascun giovane. «Cristo vive. Egli è la nostra speranza e la più bella giovinezza di questo mondo. Tutto ciò che Lui tocca diventa giovane, diventa nuovo, si riempie di vita. Perciò, le prime parole che voglio rivolgere a ciascun giovane cristiano – scrive papa Francesco – sono: Lui vive e ti vuole vivo!».