Diocesi e SeraficoVenerdì 20 novembre alle ore 21 preghiera al monastero francese di Santa Colette adorazione notturna all’Istituto Serafico

(ASI) ASSISI – Una veglia di preghiera per le vittime di Parigi e per tutti gli altri morti nei luoghi di guerra. Ad una settimana dalla strage del 13 novembre la diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino chiama a raccolta tutta la comunità venerdì 20 novembre alle ore 21 per dimostrare la propria vicinanza al popolo francese colpito dai gravi fatti di sangue accaduti nei giorni scorsi. “Il sangue versato dal terrorismo islamico a Parigi – sottolinea il vescovo monsignor Domenico Sorrentino - scuote ancora una volta le nostre coscienze. Assisi, città della pace, fa lutto per le vittime. Diciamo la nostra solidarietà al Paese colpito. Lo vogliamo fare anche in modo più ‘familiare’, esprimendo la nostra vicinanza alle Monache colettine che sono per noi un prezioso frammento della Francia in Assisi. Per questo, a una settimana dai luttuosi eventi parigini, venerdì 20 alle ore 21 ci metteremo in preghiera, con una veglia che si terrà nel loro Monastero, in via Borgo San Pietro. La preghiera si farà poi cammino silenzioso fino all’Istituto Serafico, luogo-simbolo di servizio alla vita, dove ci si potrà fermare per l’adorazione notturna. Pregheremo non solo per le vittime di questi giorni in Francia – aggiunge ancora il vescovo - ma anche per le innumerevoli vittime nelle regioni del Medio oriente funestate dall’Isis e dalle altre situazioni di conflitto. D’altra parte, vogliamo sottolineare con forza che il terrorismo non può gettare ombra sui musulmani che vivono la loro fede con sentimenti e pensieri di pace. E’ quell’Islam che abbiamo conosciuto ad Assisi il 27 ottobre scorso, nell’anniversario della grande preghiera per la pace voluta da san Giovanni Paolo II. Ci siamo allora abbracciati, cristiani, ebrei ed islamici, ricordando la comune origine abramitica delle nostre fedi. Da questo cammino di dialogo e di pace – continua ancora il vescovo - nessun attacco terroristico ci potrà far recedere. La veglia di venerdì vorrà ribadirlo, come un segnale che intendiamo dare come Chiesa a tutta la nostra

gente. Per i terroristi – mandanti ed esecutori - chiederemo a Dio, al quale così infelicemente si appellano, di aprire i loro cuori. A nessuno è lecito uccidere, mai, tanto meno in nome di Dio! Pregheremo perché i responsabili della politica mondiale riescano a trovare strade non violente ma efficaci per fermare la furia omicida. Sappiamo che la soluzione non è facile. Sono ormai decenni che invano si tenta di bloccare il terrore e di promuovere processi democratici con la logica delle armi. Occorre forse ripensare totalmente le strategie finora messe in campo. Ma chi sa indicarci la strada, se non lo Spirito di Dio? A lui la nostra invocazione. E’ per questo – conclude monsignor Sorrentino – che invito tutti i fedeli, i rappresentanti delle istituzioni e gli esponenti delle altre religioni ad unirsi a questo momento di testimonianza per la pace”.


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