La classe 3^D, diplomatasi nel 1977, ha risposto quasi all’unisono per rivedersi dopo circa 50 anni
(UNWEB) Terni - Quando un incontro è destino, accade inaspettatamente. Ti allieta la vita. Anche solo per un momento. Anche solo per una sera. Ed in un attimo si torna ragazzi. Questo è quello che è accaduto qualche giorno fa ad un gruppo di ex liceali del classico “Gaio Cornelio Tacito” di Terni, che si sono rincontrati dopo circa cinquanta anni dalla loro maturità.
Tutto è nato dall’idea degli avvocati Luisa Mazzitelli e Marco Cavallari che, in una mattina ordinaria e nuvolosa, hanno deciso di creare un gruppo WhatsApp. Sono in ventuno a ricevere la richiesta di unirsi al gruppo“La storica3^D”. È così, che in un attimo, si è ricomposto l'appello. In molti degli ex studenti hanno risposto“presente” alla proposta di incontrarsi per una cena, che ha avuto il sapore di una rimpatriata un po’ nostalgica dei tempi che furono e che richiama alla mente i versi di Lorenzo de’ Medici, detto il Magnifico: “Quant’è bella giovinezza,che si fugge tuttavia! Chi vuol esser lieto, sia, di doman non v’è certezza”.
Correva l’anno 1977, quando le vite di questi liceali si divisero. Ma qualche giorno fa,nel locale “Mishiba” di Terni, davanti a del buon cibo e un calice di vino, è bastato poco per ricreare e ricordare i momenti di quella che si potrebbe definire “l’età dell’oro”, dove i diciotto anni sono prevalentemente vissuti con spensieratezza, tra ambizioni ed aspettative. Un incontro dal sapore quasi omerico di un ritorno a casa dopo un lungo viaggio.
“L’amicizia dei compagni del Liceo - ha dichiarato la musicista ed esperta di spettacolo, Manuela Canali-rappresenta un approdo sicuro cui riferirsi con sincerità ed allegria, anche dopo tanti anni”.
Dello stesso avviso anche Anna Maria Menciotti, oggi medico di base e ginecologa: “Rivederci è stato come gettare l’ancora in un portosicuro,in cui, nonostante i cambiamenti del corpo dovuti al tempo, abbiamo avuto tutti la medesima ed istantanea percezione di un affetto reciproco che ci legherà per sempre”.
“Quando ci si incontra tra persone che hanno fatto un percorso comune- hadichiarato l’avvocato e docente, Marco Cavallari - si percepisce subito un legame che si riattiva al primo saluto e al primo abbraccio e la serata scivola via tra risate, ricordi, foto e un parlare fitto fitto,come se ci fosse la necessità di dirsi qualcosa di importante. Un dialogo a parti plurime che ci ha avvicinato nel corso della serata con tutti e ciascuno”.
“L'età e le esperienze che fanno capire quello che conta nella vita e ce lo siamo detti in questa serata guardandoci negli occhi. Nulla è scontato quando lo si vive con onestà intellettuale e sincerità.” - ha aggiunto Cavallari.
“La cultura - ha concluso la psicologa,Sonia Sbarzella - non è un accumulo di nozioni. Esse si incarnano nel nostro essere umani, appartenenti a una comune famiglia. Ciò dovrebbe valere per tutte le discipline, ma ancora di più per quelle umanistiche. Queste nozioni devono essere nutrite da uno spirito di ricerca che ci fa crescere nei valori della nostra umanità”.
Senza dubbio, ascoltando le dichiarazioni di questi “ragazzi” del ’58, si percepisce che sianodiventatidegli adulti che hanno assorbito nel loro animo l’essenza degli studi umanistici di una scuola, l’attuale “Istituto di Istruzione Superiore Classico e Artistico”(IISCA) di Terniche ancora oggi, nonostante abbia avuto trasformazioni radicali, continua a educare e formare i giovani secondo iprincìpi di cui ha bisogno la nostra società. Princìpi fondamentali ed universali, validi tanto ieri come oggi.
Benedetta Orsini Federici per Umbria Notizie Web