È quanto precisa il presidente dell’ente dopo la vicenda giudiziaria dell’Atc Terni 3
L’ente ha un responsabile della trasparenza, un solo occupato fulltime e bassa quota associativa
(ASI) – Perugia, – “Quanto emerso sulla stampa locale nei giorni scorsi in merito alle vicende giudiziarie che hanno coinvolto l’Ambito territoriale caccia 3 Ternano-Orvietano impone alcune precisazioni. Sarebbe, infatti, ingeneroso fare di tutta l’erba un fascio perché l’Atc Perugia 1, riconoscendo fin dal momento del suo insediamento le finalità pubbliche dell’Ente, ha applicato le norme vigenti per la Pubblica amministrazione in un’ottica di trasparenza e razionalizzazione”. Questo quanto ha tenuto a precisare il presidente dell’Atc Perugia 1 Igor Cruciani.
Gli Ambiti territoriali di caccia, già definiti dal Regolamento regionale numero 6 del 2008 associazioni private di secondo grado con finalità pubblica, sono stati qualificati dalla sentenza 133/2015 della Corte dei Conti come Enti pubblici, soggetti quindi alle relative norme. “Anticipando di fatto la sentenza – ha spiegato Cruciani –, l’attuale Comitato di gestione dell’Atc Perugia 1, insediato nel settembre 2013, ha impostato da subito la sua azione nel rispetto di alcuni principi basilari, intuibili dalla natura pubblica dei finanziamenti con cui l’Ente si sostiene, di efficienza, imparzialità, economicità e trasparenza. Tutte le forniture di beni, servizi e selvaggina sono state perciò assegnate in seguito a regolari gare bandite ai sensi del Codice degli appalti pubblici”. “Atc Perugia 1 – ha proseguito Cruciani – ha anche nominato, come previsto dalla legge, un ‘responsabile della trasparenza’ che assicura completa accessibilità degli atti finanziari, bilanci compresi, a chiunque ne abbia utilità. Ancora ingeneroso è, pertanto, vociare in generale sulla mancata trasparenza dei bilanci degli Atc”.
Poi una precisazione sugli occupati dell’Ente. “Per il raggiungimento dei fini istituzionali – ha sottolineato Cruciani – il personale impiegato è sensibilmente inferiore in termini numerici rispetto agli altri Atc. Da circa un anno, dopo il richiamo da parte della Provincia di una persona precedentemente distaccata presso i nostri uffici, stiamo gestendo le funzioni assegnateci con una assunta a tempo pieno e una di supporto utilizzata per determinate attività straordinarie, come previsto dal Rr 6/2008”. “Ci tengo inoltre particolarmente a sottolineare – ha aggiunto Cruciani – che tutti i rappresentanti del mondo venatorio, riconoscendo la necessità di dare un’impronta nuova alla gestione dell’Atc, hanno contribuito a un clima fattivo e libero da logiche associazionistiche, segnando un deciso distacco dalle modalità di gestione usate in precedenza. I migliori risultati si sono visti nella gestione delle Zone di ripopolamento e cattura”.
“L’Atc Pg1 – ha concluso Cruciani – ha mantenuto la quota associativa per i cacciatori a 25,82 euro all’anno pur portando avanti con fatica la sua attività, vista la riduzione dei contributi regionali. Si cerca di fare economia riducendo i costi di gestione, mantenendo comunque gli stessi servizi e garantendo la sostenibilità della struttura. Troviamo necessario il riordino degli Atc auspicato dall’assessore Cecchini durante l’ultima consulta venatoria del 18 gennaio, purché porti alla definizione di norme procedurali chiare e univoche che siano capaci di garantire una sana gestione delle funzioni affidate agli Atc”.