(ASI) Perugia - “Il 25 aprile e' la grande festa dell'Italia, di un Paese che ha voluto essere libero e democratico, e non semplicemente una ricorrenza da riservare alle cerimonie istituzionali”. È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che questa mattina ha partecipato a Perugia alle celebrazioni del “25 aprile”, Festa della liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
“Questa giornata - ha aggiunto - è l'omaggio ai caratteri fondanti della nostra democrazia, al sacrificio di uomini e donne che non persero la dignità di persone, sfidarono le violenze e la barbarie nazifascista per affermare i valori di libertà, di uguaglianza, di solidarietà e costruire un Paese nuovo più aperto e tollerante. Tra il 1943 ed il 1945 si sviluppò in Italia un movimento di Liberazione con le formazioni partigiane che sostennero l'azione militare delle forze alleate anglo-americane e che ottennero il sostegno silenzioso ed attivo di migliaia di cittadini che nelle campagne, nelle città, sui monti, nei conventi, tra gli studenti e gli intellettuali, nelle fabbriche e tra gli operai, solidarizzando con i partigiani e con i militari alleati contribuendo a quelle azioni decisive di protezione e sostegno materiale che permise di arrivare il 25 aprile 1945 alla Liberazione dell'Italia”.
“Anche l'Umbria - ricorda la presidente - contribuì con la sua gente, i suoi partigiani, i suoi civili coraggiosi alla Liberazione del paese. In questo giorno dobbiamo ricordare anche le vittime degli eccidi tra la popolazione civile: la violenza aberrante nazista e fascista, dall'episodio di Camorena di Orvieto ai 40 Martiri di Gubbio, dai fratelli Ceci a Marsciano alle famiglie di Città di Castello. In Umbria furono commessi dai tedeschi e dai fascisti circa 50 eccidi ai danni di civili, fuori delle azioni di combattimenti con 250 vittime”.
“50.000 militari delle forze alleate - aggiunge Marini -morirono in Italia! Alcuni di loro sono sepolti nei cimiteri di Rivotorto di Assisi e di Orvieto. L'Umbria, la sua gente pagò sacrifici enormi per affermare libertà e democrazia, ma fu attraversata anche da straordinari episodi di senso civico e dover morale con la protezione di antifascisti, ebrei, militari alleati.
Siamo orgogliosi di essere figli di questo straordinario popolo che ci ha dato una Costituzione democratica, un paese nuovo e libero. Ai giovani di allora dobbiamo dire semplicemente grazie, ai giovani di oggi ricordare che la difesa della democrazia deve avvenire ogni giorno nella diffusione dei valori di laicità,pluralismo, uguaglianza, libertà che subiscono - conclude la presidente - in molte aree del mondo nuove minacce e negazioni. W il 25 aprile”.