Interverranno: Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia; Catiuscia Marini, presidente Giunta Regionale Umbria; mons. Francesco Antonio Soddu, direttore Caritas Italiana; Bernardino Sperandio, sindaco di Trevi
(ASI) Trevi. Sabato 21 maggio, a Trevi, si terrà l’inaugurazione degli “Orti Solidali della Misericordia”, progetto coordinato dalla Caritas diocesana di Spoleto-Norcia, nato e sviluppato come risposta a quanto papa Francesco ha scritto nell’Enciclica Laudato Sii circa la custodia del Creato: la terra ci precede e ci è stata data; si offre all’uomo per essere coltivata e custodita, attraverso un uso rispettoso dei diritti di tutti coloro che la abitano; può anche generare forme di autoproduzione e di autoconsumo da parte dell’uomo, in antitesi alla logica perversa del consumismo sfrenato e della massimizzazione del profitto. Nel tentativo di creare ricadute a livello territoriale, attraverso la realizzazione di gesti concreti, capaci di rappresentare in termini pratici i contenuti dell’Enciclica del Papa, la Caritas diocesana di Spoleto-Norcia avvia, nell’Anno Santo della Misericordia, questa Opera-segno denominata “Orti solidali della Misericordia”.
In località Borgo Trevi è stato riqualificato un terreno inutilizzato da anni, dove sarà possibile produrre frutta e verdura al fine di sostenere la propria famiglia, di promuovere l’integrazione sociale, di offrire a persone disoccupate l’opportunità di formazione e di acquisizione di competenze sulla gestione e produzione di prodotti ortofrutticoli, di migliorare la condizione socio-economico-relazionale del territorio trevano. Questo progetto della Caritas di Spoleto-Norcia è stato realizzato grazie alla Regione Umbria che ha concesso gratuitamente il terreno, alla Caritas Italiana che ha finanziato gran parte dei costi per la riqualificazione del terreno, al contributo della Società Cattolica di Assicurazioni partener del progetto, al Comune di Trevi che ha patrocinato l’iniziativa ed ha coinvolto l’intera comunità.
L’appuntamento è per le 10.00 nei saloni del santuario del “beato Pietro Bonilli” a Cannaiola di Trevi per la conferenza di presentazione del progetto. Interverranno: mons. Renato Boccardo arcivescovo di Spoleto-Norcia; Catiuscia Marini presidente della Giunta Regionale dell’Umbria; Bernardino Sperandio sindaco di Trevi; mons. Francesco Antonio Soddu direttore di Caritas Italiana; Piero Fusco della Società Cattolica Assicurazione; Giorgio Pallucco direttore della Caritas di Spoleto-Norcia. Alle 12.00, poi, ci sarà l’inaugurazione, la benedizione degli orti e la consegna dei primi lotti alle famiglie. Naturalmente soddisfatto il direttore della Caritas di Spoleto-Norcia Giorgio Pallucco: «Questo progetto, senza fini di lucro, nasce da un’attenta osservazione ai bisogni del territorio compiuta negli ultimi anni dalla Caritas di Trevi. L’Opera-segno ha tra i suoi principali obiettivi, oltre a quello di aiutare le famiglie in difficoltà, quello di favorire e promuovere l’impegno ed il senso di responsabilità delle persone assistite dalla Caritas, affinché possano sentirsi parte attiva del percorso di aiuto e di recupero con il quale sono sostenute». Il sindaco di Trevi Bernardino Sperandio parla di «preziosa occasione d’integrazione sociale e di autodeterminazione delle persone in condizione di disagio. A nome di tutta l’amministrazione comunale – dice il primo cittadino - ringrazio quanti hanno reso possibile questo progetto concretizzando l’obbiettivo comune del sostegno attivo alle fasce più deboli della comunità».
La superficie del terreno è di circa 15.000 metri quadrati; 7.700 sono stati suddivisi in una quarantina di lotti da assegnare alle famiglie in difficoltà (circa 15 verranno assegnati direttamente sabato 21 maggio in occasione dell’inaugurazione). Il resto del terreno sarà così utilizzato: in una parte sarà destinata a giardino, dove gli assegnatari possono portare a giocare i figli e socializzare tra loro; un’altra verrà adibita a frutteto e una a piccolo bosco. I lotti saranno assegnati in primis a famiglie in difficoltà residenti nel Comune di Trevi, per le quali è accertato, da parte della Caritas, uno stato di disagio elevato. Si valuteranno poi i requisiti idonei ad altre assegnazioni in base alla condizione socio-familiare o relazionale (pensionati o persone che vivono sole). Gli assegnatari potranno beneficiare direttamente del frutto della loro attività e, laddove possibile, collaborare reciprocamente per lo scambio dei prodotti. Le eventuali eccedenze saranno gestite dalla Caritas, che provvederà a distribuirle alle altre fasce di povertà presenti sul territorio.