(UNWEB) Assisi - La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha accolto questo pomeriggio, a Santa Maria degli Angeli, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in Umbria per presenziare ai lavori di apertura dell’iniziativa “Sete di pace”, che si concluderà martedì 20 settembre, con la presenza di Papa Francesco.
Nel rivolgere pubblicamente il suo saluto di benvenuto al Capo dello Stato, la presidente Marini ha detto “come comunità regionale siamo onorati ed orgogliosi di averla qui con noi in occasione di questo importante trentesimo anniversario dello storico incontro internazionale di Assisi, allora fortemente voluto da Papa Giovanni Paolo II, ed oggi riaffermato da Papa Francesco”.
La presidente della Regione ha colto l’occasione per ringraziare il Presidente Mattarella “anche per la vicinanza, la solidarietà e la partecipazione istituzionale che ha voluto esprimere all’Umbria ed ai cittadini di Norcia e della Valnerina colpiti dal sisma del 24 agosto, ai quali va il nostro rinnovato pensiero, e la sua attenzione per assicurare assistenza alla popolazione e la ricostruzione”.
Ha poi ringraziato gli organizzatori ed i partecipanti all’importante e straordinario convengo internazionale, dalla Diocesi di Assisi ed il suo Vescovo, le Famiglie Francescane, la Comunità di Sant’Egidio, la Conferenza Episcopale Uumbra ed il suo presidente Cardinale Bassetti, il Comune di Assisi, le tante Autorità religiose ed esponenti culturali “che daranno - ha affermato - contenuto e prestigio a questi tre giorni di dialogo e confronto”.
“Sono orgogliosa di rappresentare questa terra, l’Umbria, - ha proseguito Marini - la terra di Frate Francesco, il figlio più illustre, che ne ha contaminato l’identità, l’anima, il carattere. Il francescanesimo come identità spirituale, ma anche come parte profonda e ricca della storia secolare di questa regione. L’Umbria, Assisi, la terra di Francesco, questa nostra terra, affonda le sue radici storiche in un terreno reso fecondo dai valori religiosi, spirituali e laici della pace, della non violenza, dell’integrazione e della cooperazione tra i Popoli, dell’accoglienza ai migranti, della cultura della coesione sociale, del rispetto delle persone e della natura”.
“È dunque molto forte - ha proseguito la presidente - il legame tra l’Umbria e lo “spirito di Assisi”. Uno spirito che grazie all’incontro del 1986 pervase il mondo di allora. Un mondo che viveva le forti tensioni della contrapposizione tra est ed ovest, della “guerra fredda”, delle tensioni tra gli Usa e l’Urss di allora, che vide subito dopo, con il crollo del Muro di Berlino, nascere una nuova Europa, più vicina a quella visione dei suoi “padri” costituenti, mossi soprattutto da un ideale di pace, di pacifica convivenza tra popoli. Oggi viviamo un altro scenario, anch’esso drammatico, che vede un maggior coinvolgimento delle comunità civili in tensioni internazionali anche a causa dei tragici episodi terroristici che sempre più spesso entrano nel cuore dell’Europa, attraversano tutta l’area del Mediterraneo, del Medio Oriente, colpiscono in ogni area del mondo”.
“Penso che proprio da questa piccola regione, l’Umbria - ha detto -, e in virtù dello “spirito di Assisi” – grazie al quale qui hanno potuto in passato, e possono oggi confrontarsi e dialogare culture e religioni differenti, leader religiosi, intellettuali, Premi Nobel per la Pace – possa venire un concreto aiuto che potrà indicare una nuova rotta per costruire pace e convivenza, assicurando alle giovani generazioni un nuovo mondo possibile”.
Secondo la presidente Marini “la straordinaria forza di Assisi, della terra di Francesco, della sua testimonianza universale di uomo della pace, è stata anche l’inevitabile e naturale fonte di ispirazione per quel gruppo di intellettuali, capeggiati dall’umbro Aldo Capitini, che diedero vita negli anni ’60 alla Marcia per la pace che da Perugia li condusse – ed ancora oggi è così – proprio qui ad Assisi, il luogo che custodisce il corpo di Francesco, il Santo, l’uomo simbolo di un messaggio di pace oggi incredibilmente attuale. E noi cogliamo la forza spirituale e razionale di vederci tutti qui, i leader delle religioni del mondo”.
Infine, la presidente Marini ha voluto ribadire di essere davvero “molto onorati che questa terra, proprio nel nome di Francesco, a distanza di otto secoli, sia ancora, e di nuovo, in grado di offrire, con questo incontro, una occasione di dialogo e confronto tra culture e religioni, ma tutti chiamati a dare un concreto contributo ideale affinché la pace non resti una astratta idea, ma sia - ha concluso - un progetto che si concretizza”.