(ASI) Perugis – “Costruendo il futuro dal campo alla casa”: è il titolo che quest’anno ha caratterizzato la settima edizione di Futurando , il festival della sostenibilità tenutosi il 16 e 17 settembre a Ponte Pattoli (PG).
Ideato da Francesca Taticchi, che ha messo a disposizione Villa Taticchi e il suo parco sulle rive del Tevere, in collaborazione con Italia che Cambia, la manifestazione si è incentrata sugli esempi di nuova edilizia ad alta tecnologia ecologica .Alla realizzazione dell’evento hanno collaborato numerose associazioni, imprese e professionisti, nonché artigiani e coltivatori, contribuendo a creare un percorso, all’interno del parco, fatto di varie aree: dall’area esposizione materiali e soluzioni, all’area dimostrazioni; dall’area conferenze e presentazioni , all’area ristorazione. Obiettivo principale della rassegna è stato quello di far comprendere come poter realizzare edifici ecologici, a basso impatto ambientale e antisismici, partendo dalla coltivazione delle materie prime e dall’utilizzazione di materiali naturali.Centrale il tema della ricostruzione post-sisma, con nuove tecnologie bioarchitettoniche e la creazione di opportunità ecologiche sul territorio. Incrementare la ricerca nel campo delle produzioni legate alla bioedilizia, si è ribadito inoltre, porterebbe allo sviluppo di nuove competenze in capo a diverse figure professionali da impiegare nelle diverse fasi di lavorazione e realizzazione del prodotto. Un importante materiale innovativo, da tenere in considerazione nel campo dell’edilizia, è quello della canapa, ottimo materiale isolante, ecosostenibile, riciclabile, rinnovabile.L’associazione Canapamo Umbria, costituita da un gruppo di cittadini di Assisi e Bastia, presente all’evento, si è occupata di informare i cittadini sul tema e sui vari altri settori di utilizzo della Cannabis sativa, esortando a riscoprire usi e traduzioni legati a questa pianta. Si è poi parlato di un altro possibile metodo di costruzione: quello delle case in puro legno, assemblate ad incastro, senza l’impiego di parti metalliche, né collanti, stabili nella forma, durature nel tempo ed estremamente confortevoli. Ancora, l’associazione Poliedro ha portato alla luce le proprietà innovative del bambù, resistente e leggero, oltre che dotato di un elevato potere di assorbimento dell’anidride carbonica; al contrario di un albero, la pianta di bambù quando viene recisa non muore, ma, anzi, la potatura oculata ne favorisce lo sviluppo. Molto interessante anche la tecnica del “Superadobe”, con la quale è possibile realizzare abitazioni utilizzando dei sacchi o tubulari in polipropilene o juta, riempiti di terra e impilati così da creare mura capaci di dar vita a cupole accoglienti e resistenti ai test antisismici. Varie aree tematiche sono state affrontate nelle conferenze che si sono tenute nell’arco di entrambe le giornate: architettura, economia, società, benessere e alimentazione. In questo hanno cooperato fra loro associazioni eterogenee: un esempio può essere quello dell’incontro tenutosi nel pomeriggio di domenica 17, durante il quale ANAB, Associazione Nazionale Architettura Bioecologica, e Artò, associazione che propone spettacoli e laboratori per l’infanzia, hanno presentato “ Introduzione e spunti di riflessione sul costruire e l’abitare”, realizzando anche piccoli giochi per una maggiore interazione dei partecipanti. Non finisce qui: si sono susseguite numerose attività ricreative che hanno coinvolto bambini nell’opportunità, ad esempio, di costruire case di paglia e macchine per la produzione di energia. All’interno del parco, inoltre, vendita di prodotti biologici, street-food e zona benessere. Che dire di più? Un vero e proprio successo che ha coinvolto attivamente i visitatori, avvicinandoli al recupero e alla valorizzazione delle tradizioni in un’ottica tutta proiettata al futuro.
Cecilia Robellini - Agenzia Stampa Italia