Martedì 14 maggio 2019, ore 17,30 a palazzo Collicola
(UMWEB) Spoleto. Hidetoshi Nagasawa (Manciuria 1940 – Milano 2018), artista giapponese approdato in Italia nel 1967 dopo un leggendario viaggio in bicicletta proprio dal Giappone attraverso Thailandia, Malesia, Singapore, India, Pakistan, Afghanistan, Turchia, Giordania, Libano, è stato uno dei più originali scultori che abbiano caratterizzato la scena dell’arte contemporanea. Conosciuto e affermatosi negli anni più recenti grazie ai suoi numerosi “giardini” (vere e proprie piccole architetture attraversabili in spazi naturali e urbani) collocati tra il Giappone e l’Italia (tra cui la Fattoria di Celle, Palazzo Pretorio di Certaldo, Villa Medicea La Magia a Quarrata, Giardini pubblici di Montelupo Fiorentino), sculture in spazi pubblici come Palazzo Ducale di Mantova e articolate sculture in marmo e ferro, composte di equilibri e di vuoti, ha fondato le basi concettuali della sua ricerca negli anni Settanta. Interessato a diversi tipi di lavorazione (dal rame alla carta, dal legno al marmo, dal bronzo al ferro, dalla pietra alla stoffa) e a sottili processi mentali e di pensiero, Nagasawa è stato capace di far dialogare come pochi altri Oriente e Occidente e mettere in connessioni mondi tra loro opposti come la forma e l’invisibile, la leggerezza del sogno e la pesantezza della materia. Il libro Hidetoshi Nagasawa. La scultura degli anni Settanta, curato da uno dei suoi più attenti e assidui esegeti quali Bruno Corà ed edito da Gli Ori in occasione di una mostra antologica presso la galleria il Ponte di Firenze, è di fatto un’importante testimonianza del momento in cui l’arte di Nagasawa ha piantato a terra le radici di un linguaggio che avrebbe sviluppato nei quarant’anni di lavoro a seguire.
La presentazione del libro, oltre a dare ufficialmente il benvenuto alla figura di Corà in qualità di membro del Comitato scientifico di Palazzo Collicola (assieme al professore Thierry Dufrene e all’architetto David Palterer), è anche la prima di una serie di iniziative che certificano generose donazioni effettuate alla Biblioteca Carandente di Palazzo Collicola, da parte di diversi editori, di volumi di arte moderna e contemporanea pubblicati nel corso degli ultimi anni. Oltre a Gli Ori infatti hanno dato loro disponibilità all’iniziativa Johan & Levi, Magonza e Maretti, istituzioni come la Fondazione Prada e la Fondazione Carriero o la Galleria Dello Scudo, mentre altri importanti editori e istituzioni culturali si stanno aggiungendo all’elenco. Il prossimo appuntamento si terrà in luglio con la presentazione dell’ampia e documentata monografia edita da Skira per la Galleria dello Scudo e a cura di Enrico Mascelloni, dal titolo Leoncillo. Materia radicale, mentre il 27 settembre è prevista la presentazione del libro Padre e figlio edito da Magonza Editore, alla presenza dell’artista e del curatore del volume, il critico d’arte Alberto Fiz.