2 CarlaOrvieto teatro di posa a cielo aperto per nuove produzioni audiovisive

(UNWEB) – ORVIETO – Annunciata l’uscita nelle sale cinematografiche di tutta Italia per l’8, 9 e 10 novembre prossimo, il Teatro Mancinelli di Orvieto ha il privilegio di ospitare, questa sera a partire dalle ore 20, l’anteprima cinema del film tv “CARLA” dedicato alla vita di Carla Fracci e liberamente ispirato all’autobiografia “Passo dopo passo – La mia storia” (2013), co-prodotto da Anele e Rai Fiction, distribuito da Cinema QMI e diretto da Emanuele Imbucci,che domenica 5 dicembre sarà trasmesso in prima serata su Rai1.

Una storia bella e intensa che ripercorre il percorso umano e professionale della grande artista interpretata da Alessandra Mastronardi. Con lei, tra gli altri: Stefano Rossi Giordani (Beppe Menegatti), Paola Calliari (Ginevra Andegari), Euridice Axen (Esmee Bulnès), Léo Dussollier (Rudolf Nureyev), Valentina Romani (Anita Spelta), Maurizio Donadoni (Antonio Ghiringhelli), Maria Amelia Monti (Santina Fracci), Pietro Ragusa (Luigi Fracci), Elena Cotta (nonna di Carla Fracci), Gabriele Rossi (Mario Pistoni), Lorenzo Lavia (Luchino Visconti), Paola Lavini (Maria Callas), Elisa Proietti (Carla bambina).

Dopo la presentazione nazionale svoltasi nei giorni scorsi a Milano - il film è stato girato infatti tra Roma, Orvieto e Milano con il patrocinio della Regione Lombardia ed il contributo del Comune di Orvieto - è proprio ad Orvieto che la produzione riserva l’anticipazione del film girato in alcune delle location più significative della città dove sono state ricreate ambientazioni ed atmosfere degli anni ’50 e ’70 che videro l’ascesa di Carla Fracci ad icona e mito del balletto italiano e internazionale riconosciuta come una delle più grandi étoile del XX secolo.

Per tre settimane, tra febbraio e marzo 2021, seppure in un periodo di restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, ad Orvieto si sono svolte gran parte delle riprese che hanno impegnato circa 100 persone (tra cast e troupe) oltre 200 comparse locali e coinvolto scuole di danza creando indotto per i servizi di ospitalità e accoglienza. Numerose le location dei set, ospitati al teatro Mancinelli, “controfigura” del Teatro alla Scala di Milano, per scene importanti (l’ingresso del teatro e il ridotto sono diventati gli spazi della scuola di ballo dell’Accademia Teatro alla Scala dove la giovanissima Carla è stata accompagnata dal padre per la prima volta e dove lei incontra il futuro marito Beppe Menegatti e le colleghe della scuola). E ancora: l’ex caserma Piave dove sono stati allestiti la sala prove e i camerini della scuola di ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala e la balera dove la piccola Carla scoprì di avere “musicalità” e decise quale sarebbe stato il suo futuro. E poi il laghetto di Sugano che ha fatto da sfondo alla cascina dei nonni di Carla, l’hotel Reale dove è stata ricreata la stanza d’ospedale in cui nacque il figlio, appartamenti privati utilizzati per altri adattamenti e Palazzo Monaldeschi della Cervara nel vicino comune laziale di Lubriano in cui è stata ambientata la casa di Rudolf Nureyev dove Carla Fracci provò il balletto de “Lo Schiaccianoci”.

La proiezione di stasera è stata presentata in tarda mattinata proprio nel ridotto del Teatro Mancinelli che, anche nel film fa da sfondo alla conferenza stampa in cui Carla Fracci parlava della sua maternità.

Presenti il Sindaco, Roberta Tardani, l’Assessore regionale alla Cultura e Turismo, Paola Agabitiil regista Emanuele Imbucci, l’attore Pietro Ragusa interprete di Luigi Fracci il padre di Carla, il produttore esecutivo di Anele, Tore Sansonetti e lo scenografo Fabio Vitale.

“Per me e per la città è stato un enorme privilegio e un onore ricevere la proposta di girare ad Orvieto il film su Carla Fracci, icona di grazia e bellezza - ha esordito il Sindaco e Assessore alla Cultura e al Turismo Roberta Tardani - un’occasione importante che, soprattutto nel periodo particolarmente buio che stavamo tutti attraversando a causa dell’emergenza sanitaria, ci ha dato modo di riappropriarci di veri e propri momenti di vita. Ci siamo messi subito a disposizione con grande disponibilità dando la massima accoglienza e cercando di rispondere a tutte le esigenze della produzione. Di questo ringrazio anche tutta la struttura del Comune dall’Ufficio Cultura all’Ufficio Staff, alla Polizia Municipale che si sono messi a disposizione. Abbiamo dimostrato di essere una città molto accogliente. Il risultato delle trasformazioni della ex caserma Caserma Piave alle esigenze del set dimostra non solo che questa location si presta per altre produzioni cinematografiche ma anche che Orvieto, in questo campo, ha una attrattività particolare sulla quale stiamo ragionando. Abbiamo location belle e favorevoli per girare film di qualità. La settimana scorsa, a Milano, ho avuto il privilegio di rappresentare Orvieto alla prima nazionale del film che si è tenuta al Teatro alla Scala ed è stata una grande emozione, la stessa che vivremo stasera nel nostro Teatro Mancinelli. Ringrazio la Regione Umbria che sta investendo molto sulla produzione di opere cinematografiche e ci ha supportato e sostenuto. C’è interesse a mostrare l’Umbria anche da questo punto di vista. Ringrazio tutti coloro che hanno dato questa occasione alla nostra città”.

“Ringrazio Orvieto, che conosco e adoro e che ha un’alta qualità della vita tanto da essere in perfetta simbiosi con la cultura” ha detto Tore Sansonetti. “Come produzione – ha continuato - abbiamo lavorato con grande sintonia e collaborazione con il Comune di Orvieto e con tutti i soggetti con i quali ci siamo interfacciati. Orvieto deve essere un punto nevralgico per la produzione audiovisiva ed ha tutte le caratteristiche per essere all’avanguardia, tanto da poter ospitare persino un seminario internazionale di cinematografia. Vorrei davvero che fosse l’inizio di qualcosa di grande. Ora in Umbria c’è una Film Commission gestita da persone competenti”.

 

“Devo dire che avvicinarsi al progetto su Carla Fracci partito da Gloria Giorgianni, onestamente faceva tremare i polsi a chiunque, data la levatura di questa artista dalla storia straordinaria, protagonista di migliaia di spettacoli e decenni di intensa attività - ha affermato il regista, Emanuele Imbucci – quindi, come già avvenuto per le produzioni su Nilde Iotti, Camilleri, Michelangelo e altri personaggi siamo andati alla ricerca del lato umano ed emotivo del personaggio, cercando una donna che per molti aspetti è stata una grande rivoluzionaria, basti pensare che andando contro tutto il mondo della danza, decise di tornare a danzare dopo un anno di fermo dovuto alla maternità. Una donna che, attraverso il valore, le competenze e l’impegno è riuscita farsi strada.

Con Gloria e gli sceneggiatori – ha aggiunto - abbiamo approcciato il lavoro su una storia ricca di spunti perché Carla Fracci ha cominciato a cercare equilibrio ed armonia già da ragazzina quando iniziò a muovere i primi passi nella danza. Abbiamo cercato nel suo ritratto femminile quando da piccola, nel 1944, sfollata nella campagna lombarda con la nonna, trovò conforto nel quieto volo di libellule che danzano nel vento sopra un laghetto ed è lì che cominciò a vedere forza ed equilibrio. Carla è stata una donna sempre avanti con i tempi e ancora oggi c’è qualcosa di molto contemporaneo nella sua storia”.

“Una storia enorme che andava raccontata in formato piccolo– ha proseguito – e l’ambientazione della storia e della campagna lombarda l’abbiamo trovata proprio ad Orvieto. Qui abbiamo trovato tutti insieme tante soluzioni e questo lavoro è un’opera collettiva che ha un obiettivo comune. A questo progetto abbiamo lavorato tutti con il cuore. Ringrazio la produzione Anele e tutti gli attori. Pietro Ragusa ha interpretato un padre dolcissimo, e decisamente credibile, che con piccole pennellate ha creato con delicatezza l’affresco di una Milano che non c’è più. Il Teatro Mancinelli ci ha aiutato moltissimo. Qui abbiamo trovato maestranze preparate. Grazie a tutti, alle comparse e alle bambine della scuole di danza che per la prima volta si sono cimentate con il cinema. Gli ambienti sono come scatole da riempire con la luce e i personaggi ma solo con la sincerità si arriva alla magia e all’emozione, quella che arriverà al pubblico”.

 

“La storia di Carla Fracci passa dalla sua famiglia – ha aggiunto l’attore Pietro Ragusa - il padre è stato senza dubbio una figura centrale che la incoraggiava a non rinunciare ai propri sogni. Crede in lei, l’accompagna alla Scala con il suo tram, linea 8. La magia del cinema può trasformare qualsiasi cosa, così Orvieto diventa Milano ed io divento un tranviere milanese. Ad Orvieto ho lavorato benissimo”.

“L’idea di girare la storia ad Orvieto è nata a settembre quando abbiamo iniziato a parlare del progetto e parte di tutta la storia è il teatro” ha ricordato lo scenografo Fabio Vitale che ha aggiunto “io sono un architetto, specializzato in restauro poi ho conosciuto il cinema e me ne sono innamorato, perché mi permette di fantasticare, inventare e non restare fermo. Parlavamo e immaginavo una città più piccola che potesse diventare un teatro di posa. Così ho convinto la produzione che Orvieto era il luogo giusto, e la città ha risposto bene. Ho immaginato parte della storia in un teatro e un volume gigantesco come l’ex caserma Piave con spazi e capacità di cambiamento d’uso così da diventare un teatro di posa. In un’ala dismessa dell’ex caserma per tre settimane abbiamo lavorato ad una trasformazione degli spazi dimostrando che strutture diverse possono trasformarsi e rivivere. Orvieto per la verità è un teatro di posa a cielo aperto ed ha tutte le caratteristiche che servono al cinema! Abbiamo scommesso su questo e Orvieto ha aperto le braccia. Ringrazio tutti perché insieme abbiamo condiviso tante idee. Ringrazio il Sindaco che ci ha creduto e le maestranze locali che sono un potenziale professionale in loco molto importante”.

 

“Ringrazio il Sindaco Tardani per la sua determinazione e ricordo quando mi chiamò in pieno lockdown per annunciarmi la possibilità della realizzazione del film tv su Carla Fracci ad Orvieto” ha detto Paola Agabiti Urbani, assessore regionale al Turismo e Cultura. “I Sindaci sono fondamentali per saper interpretare le necessità della propria comunità e dare risposte. Oggi c’è tanta voglia di raccogliere le istanze del territorio. Da parte della Regione è stato necessario far conoscere l’unicità dell’Umbria che è stata una delle ultime regioni a dotarsi della Film Commission che è coadiuvata da altre figure. Oggi, insieme ad Anci stiamo lavorando alla valorizzazione del territorio umbro che è una meravigliosa location naturale per ospitare produzioni cinematografiche. Una terra che dobbiamo far conoscere ed apprezzare sempre di più per cui servono professionalità e competenza per un obiettivo comune. Fare cinema richiede maestranze e accoglienza che, per i Comuni, ha il significato di importanti ricadute economiche sui territori. Siamo tutti concordi per fare sistema e lavorare verso questo obiettivo comune nel far conoscere la nostra realtà territoriale e in questo caso Orvieto”.

“Portando avanti un lavoro importante avviato con Umbria Film Commission – ha concluso Agabiti – a metà novembre pubblicheremo un bando che avrà una dotazione finanziaria importante per accogliere le produzioni cinematografiche che si stanno affacciando nella nostra regione. Sarà una buona base per fare sempre meglio. Ridare un’immagine centrale all’Umbria è un lavoro impegnativo ma i risultati cominciano ad esserci. Continuiamo quindi ad andare avanti cogliendo gli importanti risultati che giungono da Orvieto e da tutta la regione coinvolgendo e assistendo le produzioni. Oggi, con un tributo all’innovazione, alla tradizione e al talento, ricordiamo e celebriamo Carla Fracci e tutto il mondo della danza.”.

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