san severo 7L'assessore alla cultura del Comune di Perugia ha illustrato le operazioni realizzate di concerto con la Regione Umbria

(UNWEB) “Celebriamo la riapertura della Cappella di San Severo presentando interventi che si collocano in un momento particolare, tra il quinto centenario di Raffaello e quello del Perugino, e che rappresentano il frutto di numerose e preziose collaborazioni”. Così l’assessore alla cultura del Comune di Perugia, Leonardo Varasano, ha introdotto l’incontro in cui è stato fatto il punto sulle operazioni di adeguamento, conservazione e valorizzazione della Cappella in piazza Raffaello realizzate dal Comune di Perugia di concerto con la Regione Umbria, rappresentata da Antonella Pinna, dirigente del Servizio valorizzazione risorse culturali, Musei, Archivi e Biblioteche.

“La Cappella di San Severo, bene culturale di punta nel 2020 e nel 2021, che ha fatto registrare 30mila ingressi in due mesi in entrambe le annate, si proietta verso il periodo estivo ancor più bella e accogliente grazie alle sinergie fin qui messe in campo e anche al grande impegno della Unità operativa Cultura del Comune”, ha sottolineato l’assessore Varasano, precisando che l’apertura ad aprile è prevista tutti i giorni dalle 10 alle 18.

Portando i saluti dell’assessore regionale Paola Agabiti, Pinna ha ricordato il ruolo della Regione nella individuazione delle fonti di finanziamento e ha sottolineato che quanto fatto consente di valorizzare uno dei beni meno conosciuti dagli stessi perugini.

All’interno dell’importante sito del circuito museale di proprietà del Comune di Perugia, si trova l’unica opera di Raffaello rimasta in città: l’affresco raffigurante “Trinità e Santi benedettini e camaldolesi” (1505-1508 ca.) che, dopo la prematura morte del grande artista urbinate, fu portato a termine dal suo ormai anziano maestro, Pietro Perugino. La Cappella di San Severo è il luogo in cui l’allievo e il maestro hanno dialogato tra loro un’ultima volta, seppur a distanza, immortalando un’esperienza artistica condivisa che ogni anno viene apprezzata da migliaia di turisti e perugini.

Gli interventi conservativi, che hanno visto la manutenzione e il restauro degli affreschi di Raffaello e Perugino e della scultura in terracotta policroma (XVI sec.), per mano della Cooperativa Conservazione Beni Culturali, si sono affiancati a un vero e proprio recupero funzionale dello spazio museale, tramite la realizzazione di un moderno sistema di illuminazione, con materiali iGuzzini, e di controllo delle condizioni ambientali, che ha permesso di migliorare l’accoglienza dei visitatori e di garantire un’ottimale fruizione del bene.

Le restauratrici della Cooperativa Cbc, Elena Mercanti e Paola Mancini, hanno spiegato che gli affreschi presentavano uno scurimento generale dovuto alla presenza di fissativi che sono stati rimossi per far riemergere luminosità e colori. È stato anche effettuato un delicato lavoro di consolidamento dell’intonaco e della pellicola pittorica. Quanto alla scultura, sono state riportate alla luce cromia e fattezze prima non apprezzabili appieno. L’intervento è stato realizzato grazie alle risorse devolute dal grande fotografo Steve McCurry, secondo gli accordi stabiliti in occasione della mostra Sensational Umbria by Steve McCurry, organizzata nel 2014-2015 nell’Ex Ospedale Fatebenefratelli e nel Museo Civico di Palazzo della Penna, con il coordinamento generale della Regione Umbria, la supervisione progettuale della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria, in accordo con il Comune di Perugia e l’organizzazione dell’allora concessionario dei servizi museali Sistema Museo che, oggi, ha coordinato l’intera operazione. Oltre alla Soprintendenza e all’Area Opere Pubbliche del Comune di Perugia, sono stati espressi ringraziamenti per la collaborazione prestata nella realizzazione del progetto anche nei confronti dell’attuale concessionario dei servizi per il pubblico nel circuito museale comunale, Munus srl.

La Cappella di San Severo, inoltre, beneficia di quanto prodotto nell’ambito del progetto “Save the beauty” di Umbria 24 Soc. Coop. a.r.l., finanziato dalla Regione Umbria nell’ambito del Por Fesr 2014-20 (Asse 3 Obiettivo specifico 3.2, azione 3.2.1 “Supporto allo sviluppo di prodotti e servizi complementari alla valorizzazione di identificati attrattori culturali e naturali del territorio, anche attraverso l’integrazione tra imprese delle filiere culturali creative e dello spettacolo”). Il Comune di Perugia da subito ha offerto sostegno all’iniziativa, esempio concreto di buona pratica di valorizzazione. Nel settembre scorso, come spiegato dall’ideatrice del progetto, Monica La Torre, la Cappella di San Severo e il complesso templare di San Bevignate hanno assistito all’arrivo dei ricercatori e dei tecnici dei laboratori Enea del Centro ricerche di Frascati, impegnati nelle operazioni di scansione tridimensionale e fluorescenza indotta da laser per il monitoraggio degli affreschi. Presentato nel 2017 a RomArché – Salone dell’editoria archeologica al Museo delle Terme di Diocleziano, “Save the Beauty” nasce per valorizzare, digitalizzare, proteggere e aumentare l’accessibilità di attrattori culturali nazionali strategici grazie all’impiego delle nuove tecnologie per la comunicazione. Le informazioni acquisite tramite laser scanner sono state infatti trasformate in applicazioni multimediali, immediatamente fruibili all’utenza dei siti museali.

La declinazione umbra del progetto “Save The Beauty”, oltre ai siti di proprietà dell’Amministrazione perugina ha interessato anche i territori di Terni, Nocera Umbra, Gualdo Tadino, Todi e Isola Polvese ed è stata patrocinata dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca e dall’Università degli Studi di Perugia – Dipartimento di Lettere, Lingue, Letterature e Civiltà antiche e moderne.

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