18d9b220 5a5c 170c d97b 65ee871562fd 1Domenica 26 Marzo, ore 18.30  Palacultura Antonello da Messina Messina

(UNWEB) Tenere il tempo è - per così dire - nelle corde della Musica e un imperativo categorico didattico per tutti quelli che nella Musica cominciano a muovere i primi passi. Tenere il testimone del Tempo, scandendolo in Musica, è invece un privilegio concesso a pochi.

Da più d’un secolo, la Filarmonica Laudamo di Messina tiene il ritmo di un’eccellente offerta culturale – fonte di benessere spirituale - con la regolarità che il buon ritmo cardiaco ha per il benessere fisico. Fondata nel 1921, è la più antica società di concerti della Sicilia e la settima per anzianità di fondazione di tutt’Italia. Un battito, scandito dal tempo della Musica, che ha accompagnato l’Italia e gli italiani nei momenti più importanti della storia dell’ultimo secolo senza mai fermarsi; sopperendo, al contrario, alla necessità della produzione lirica, negli anni ’40, quando il Teatro Vittorio Emanuele era ancora inagibile per i danni subiti dal terremoto e dal terribile maremoto del 1908. Il battito non si ferma, e la Filarmonica Laudamo guarda al futuro aprendosi anche all’esperienza didattica. È il 1938, e a Messina nasce la Scuola di Musica Laudamo che diventerà Liceo Musicale pareggiato e, finalmente, l’attuale Conservatorio di Stato “A. Corelli”.

E poi, con la rinascita del secondo dopoguerra, alla Musica da Camera si affiancano la Danza, il Teatro, e la Musica Sinfonica, perché l’Arte si declina in molte voci. Ma è la più preziosa dimensione cameristica, la cifra caratteristica della Filarmonica messinese che, ancora oggi, ne fa un polo di eccellenza culturale per la qualità artistica dei Concerti presenti nel cartellone - per il 102° anno consecutivo - a scandire il tempo che si ricrea sempre nuovo nel tempo musicale.

Il tempo, ancora, che è protagonista del Concerto di Domenica 26 Marzo nella splendida Sala del Palacultura che Messina ha dedicato ad uno dei suoi figli più illustri, il pittore rinascimentale Antonio di Giovanni de Antonio, detto Antonello da Messina. “Quaderni. Diario del tempo che verrà” è il progetto musicale che un altro illustre figlio della generosa Sicilia, il compositore Marco Betta, ha dedicato all’UmbriaEnsemble (Ketty Teriaca, Pianoforte; Giovanni Mareggini, Flauto; Luca Ranieri, Viola; M. Cecilia Berioli, Violoncello).

Il tempo che si scioglie nella triplice dimensione di passato, presente e futuro; il tempo passato, come viva memoria della figura e dell’opera di Ferruccio Barbera, imprenditore siciliano figlio ed amante della sua terra; il tempo, che è presente qui e ora, vivente nel flusso definito nello spazio/tempo che la Musica plasma autonomamente nelle partiture di Marco Betta, a cui l’UmbriaEnsemble dà voce con i suoi archi e con le corde, con i tasti e con le chiavi. Il tempo che verrà, infine, il futuro. Visione per gli animi più sottili e lungimiranti; progetto morale per chi crede di voler dare un senso al proprio essere. Per tutti, perché se siamo fatti, come si dice, della materia dei sogni, la nostra voce altra non può essere che la Musica.


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