Successo per la due giorni organizzata Scuola di Specializzazione in Beni Culturali Demoetnoantropologici dell’Università degli Studi di Perugia, in memoria dell'Antropologo italiano morto nel 1965. Epilogo musico-culturale con l'associazione Subasio-Salento
(ASI) Perugia. “Ernesto De Martino 50” è il ciclo di seminari e di incontri culturali dedicati alla memoria dell’antropologo, filosofo e storico italiano nel cinquantesimo anniversario dalla sua scomparsa avvenuta a Roma il 6 maggio del 1965. L’evento, si è svolto in contemporanea in molte città italiane, è stato reso possibile grazie ad un’intensa rete di collaborazioni tra varie istituzioni culturali: la Scuola di Specializzazione in Beni Demoetnoantropologici dell’Università degli Studi di Perugia, diretta dal Prof. Giovanni Piazza, l’Istituto per l’Enciclopedia Italiana Treccani, la Fondazione Premio Napoli, l’Università di Ginevra, la Fondazione Istituto Gramsci, la Fondazione Angelo Celli per una cultura della Salute e l’Associazione Italiana Ernesto De Martino. “Il ricordare Ernesto De Martino non è una celebrazione – ha affermato il professor Pizza - ma è il ricordare l’attualità del rapporto tra la politica e la scienza sociale. Perugia apre con De Martino in tempo reale dal momento che nel ’56 fu fondato l’Istituto di Antropologia con Tullio Seppilli, antropologo esemplare nonché allievo di De Martino. Abbiamo voluto valorizzare non soltanto l’antropologia del patrimonio culturale, ma anche il patrimonio dell’antropologia culturale”. La due giorni organizzata nella città di Perugia, che ha preso vita nella giornata di domenica 15 novembre presso la Biblioteca “Mario Marte” e nel complesso monumentale di San Pietro a Borgo XX Giugno, dove sono stati presentati i libri “Il tarantismo oggi. Antropologia, politica e cultura” del direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Culturali Demoetnoantropologici Giovanni Pizza ed “Ernesto De Martino. Teoria antropologica e metodologica della ricerca” di Amalia Signorelli antropologa e allieva del maestro De Martino, si è concluso nella giornata di lunedì 16 novembre con un seminario allestito a Palazzo della Penna in cui, dopo i saluti e il ringraziamento del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Perugia Franco Moriconi, sono state allestite due “tavole rotonde”, con protagonista Tullio Seppilli, antropologo di fama mondiale e allievo di Ernesto De Martino. A conclusione della due giorni dedicata all'antropologo napoletano è stato allestito presso il Caffè Morlacchi a Perugia un “aperitivo salentino” a cura dell’Associazione Subasio Salento presieduta dal Dr. Fulvio Forcignanò: “Abbiamo deciso di partecipare a questa iniziativa perché per noi De Martino – ha precisato lo stesso Forcignanò – è stato un personaggio molto importante. Ha fatto conoscere al mondo intero il tarantismo meridionale studiando il fenomeno intorno alla fine degli anni ’60 e dando vita all’unico documentario riguardante il fatto. Abbiamo aderito volentieri alla proposta dell’Università di Perugia nel concludere queste due giornate di studio in occasione dei 50 anni dalla morte di questo grande personaggio”. In occasione dell’aperitivo, alla quale hanno partecipato molti dei protagonisti della due giorni culturale, il Prof. Paolo Apolito ha presentato in forma di monologo teatrale il suo libro “Ritmi d festa”: “Quando un pensatore, un maestro è davvero grande – ha dichiarato il professor Apolito - le sue eredità sono inesauribili. De Martino è morto negli anni ’60 ma la sua forza culturale continua a parlare ancora ai giorni nostri. Ho voluto mettere in scena un saggio scientifico scritto da me e che poi ho tradotto in un monologo teatrale. Il libro è dedicato alla centralità del ritmo all’interno della comunicazione umana".