Dal 20 dicembre apre a Perugia il Museo che ospiterà la variegata raccolta di opere ed oggetti che l
o studioso ha raccolto nell’arco di una vita affidando poi alla Fondazione Cassa di risparmio di Perugia il compito di metterla a disposizione degli studenti
(ASI) PERUGIA - Il 20 dicembre apre al pubblico la Collezione Marabottini, importante lascito dello studioso e collezionista Alessandro Marabottini Marabotti (1926-2012), composta da oltre settecento opere, tra dipinti, sculture, disegni, incisioni, miniature, cere, vetri, avori, porcellane ed arredi, compresi in prevalenza tra il XVI e il XX secolo ed allestita in permanenza su due piani di Palazzo Baldeschi in Perugia, proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, secondo il volere del Collezionista. Acquistate in prevalenza sul mercato dell’arte tra Roma e Firenze, ma anche in Inghilterra ed in Francia, queste opere, tranne un piccolo nucleo proveniente dalla famiglia del Collezionista, mostrano il suo gusto e le sue scelte, attente più che al gran nome, alla qualità dei singoli pezzi ed alla loro aderenza ai filoni tematici a lui cari, come gli interni degli studi degli artisti, i ritratti, le marine e non ultima, la presenza degli amati cani che si affacciano tra cacce e scene di genere, compagni fedeli della figura umana.
Alessandro Marabottini Marabotti, a lungo docente di Storia dell’Arte presso l’Università di Perugia, autore di numerosissimi scritti che spaziano dal medioevo al XIX secolo, ha infatti stabilito di lasciare la sua ricca raccolta d’arte alla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia per la fruizione da parte degli studenti dell’Ateneo perugino, affinché servisse da vera e propria “palestra” reale e non virtuale per gli studenti di storia dell’arte, che in tal modo possono avere un contatto diretto con la fisicità delle opere e con le materie di cui sono composte: un’apposita Sala di Studio permetterà infatti il contatto diretto tra le opere e gli studenti, sotto la supervisione di personale appositamente formato ed il consueto “vietato toccare” verrà una volta tanto tramutato in un “ invito a toccare”.
A partire dal grande atrio d’accesso al secondo piano del palazzo, dove il visitatore è accolto, come in una casa-museo, dalla ricostruzione ideale di una dimora nobiliare - quale quella abitata dai Marabottini in Firenze – in cui dipinti seicenteschi di gran formato si affiancano a sculture barocche ed ad arredi neoclassici , la collezione si snoda poi lungo un percorso cronologico/tematico che presenta pittura di figura, di paesaggio e di genere del XVI e XVII secolo, alternata a pittura religiosa di formato devozionale ed a qualche rara scultura lignea: bamboccianti e pittori di battaglie si confrontano con nudi del mito classico e della pittura di storia, con allegorie alchemiche, i baccanali, le scene di martirio e d’estasi religiosa.
L’attenzione del Collezionista per le culture extraeuropee e la sua vasta esperienza di viaggiatore, abbinata alla sua affezione per oggetti inconsueti in materiali preziosi ma anche legati alla tradizione popolare hanno poi consentito di creare, ancora al secondo piano, una Wunderkammer – vera e propria stanza delle meraviglie – dove opere provenienti da Centro America, dal Sud Africa, dall’Estremo Oriente, sono contrapposte a manufatti della tradizione popolare religiosa italiana, mentre una vasta sezione di bronzi, avori, smalti, vetri policromi e strumenti astronomici, provenienti dalle diverse aree europee, formano il centro vero e proprio di questa inconsueta Wunderkammer, evidenziata da un allestimento scenografico – sorta di camera nera - che mette in risalto le particolari predilezioni del Collezionista.
Passando al piano inferiore, una serie di piccoli camerini offre la ricostruzione puntuale di alcuni degli ambienti abitati dal Collezionista in Palazzo Marabottini in Firenze, in prevalenza ambienti neoclassici, a cui si alternano, sempre disposte cronologicamente, opere sette e ottocentesche tematicamente esposte: paesaggi, marine, ritratti, dipinti che raffigurano l’interno degli studi degli artisti, sculture e porcellane, fino a terminare con un nucleo novecentesco di dipinti, tra cui gli olii di Piero Marabottini (1897-1973), medico e pittore, padre del Collezionista.
Motivi di conservazione e di spazio non hanno consentito di esporre in permanenza la ricca Sezione di Grafica della Collezione Marabottini, composta da quasi trecento fogli, tra disegni e incisioni. Questi sono conservati in apposite cassettiere nella Sala di Studio al secondo piano, a disposizione di studenti e studiosi.
Il Catalogo, (De Luca Editori d’Arte), dà conto di tutte le opere della Collezione, divise per generi e precedute da diversi saggi introduttivi, con ampie schede scientifiche redatte da numerosi specialisti dei singoli argomenti.
Orari di apertura
Palazzo Baldeschi, Corso Vannucci, 66 – Perugia: dal martedì al giovedì 15-19; dal venerdì alla domenica 11-19; lunedì chiuso
Fino al 31 marzo 2016 ingresso gratuito