(ASI) Perugia. Sono passati più di 17 anni dal Good Friday Agreement, gli accordi di pace firmati nell’aprile del 1998 dal governo britannico ed irlandese e 10 da quando l’Irish Republican Army (IRA) ha annunciato l’inizio della distruzione degli armamenti. Ma davvero l’IRA non esiste più?
Se ne è parlato ieri pomeriggio alla Sala della Vaccara di Palazzo dei Priori, in occasione della presentazione del libro appena uscito, Strade di Belfast. Tra muri che parlano e sogni di libertà (Eclettica Edizioni, pp. 180, euro 25), nel quale il giornalista perugino Fabio Polese prova a raccontare senza filtri la situazione attuale di una Belfast ancora ribelle.
Insieme all’autore erano presenti il Presidente del Consiglio comunale Leonardo Varasano e il giornalista Umberto Maiorca.
«Se è vero che la situazione si è tranquillizzata – ha detto Polese – in questa terra martoriata da decenni di guerra, il passato è difficile da dimenticare e la voglia di libertà è ancora incisa nel cuore di ogni repubblicano irlandese».
Come ha tenuto a precisare il Presidente Varasano, “gli scontri sono ancora oggi all’ordine del giorno in Irlanda, ma agli occhi del mondo non risulta. Fabio, come un giornalista di al-tri tempi, è andato sul posto, ha visto, ha toccato con mano e ora, con questo libro, ci rac-conta una storia diversa, indaga una ferita ancora aperta, un conflitto sociale profondo e irrisolto, di cui poco sappiamo.”
Il fotoreporter perugino, infatti, spiega i giorni infuocati dell’11 e 12 luglio, di ogni anno quando le parate orangiste provocano la rabbia dei repubblicani e il suo racconto è arricchito da straordinarie foto che parlano della vita quotidiana, degli scontri più accesi e degli immancabili murales identitari delle roccaforti dei nazionalisti irlandesi. Ma non solo. Nel libro, di estrema attualità, ci sono numerose testimonianze ed interviste ad ex militanti dell’IRA.
Sollecitato dalle numerose domande di Varasano e di Maiorca, ma anche del pubblico, du-rante l’ incontro di ieri pomeriggio, Polese ha spiegato che oggi la via verso l’unità del l’Irlanda è quella della politica e non più della lotta armata. “La violenza non ha più appoggio tra la popolazione -ha precisato- ma non si pensi che sia solo per una scelta di democrazia. Alla base c’è anche un’apatia, un disinteresse diffuso, soprattutto da parte dei giovani, in qualche modo addomesticati dal sistema, con un costo sociale alto in termini di diffusione della droga, dell’alcolismo e della disoccupazione.”
Nato in provincia di Perugia nel 1984, Polese ha realizzato reportage, in qualità di giornalista e fotoreporter freelance, non solo in Irlanda del Nord, ma anche in Libano, Kosovo, Belgio, Birmania, Thailandia, Cambogia e Vietnam. I suoi lavori sono usciti nelle maggiori testate nazionali. E’ autore di due mostre fotografiche: Kawthoolei, scatti in zone di guerra nella Birmania Orientale e Popoli in lotta. Con Eclettica Edizioni ha già pubblicato il libro inchiesta Le voci del silenzio. Storie di italiani detenuti all’estero.
Attualmente, ha in programma un viaggio in altri paesi asiatici, per testimoniare di persona gli scontri etnico-religiosi di cui poco si conosce.
www.fabiopolese.it