Lontra fossile Umbria disegno Dawid Iurino(ASI) Scoperto nel sito paleontologico umbro di Pantalla un cranio completo di lontra risalente al Pleistocene Inferiore (circa 1,8 milioni di anni): il fossile è stato identificato e studiato da un gruppo internazionale di paleontologi guidato dal Dott. Marco Cherin, ricercatore del Dipartimento di Fisica e Geologia dell'Università di Perugia.

“Il reperto costituisce una eccezionale scoperta, perché si tratta del primo cranio di lontra del Pleistocene Inferiore mai scoperto nell’intera area mediterranea – spiega il dottor Cherin -. I ricercatori hanno indagato in dettaglio il fossile utilizzando anche tecnologie digitali, come le TAC e la computer grafica tridimensionale, che hanno permesso di acquisire importanti informazioni sulla morfologia esterna e interna e sui processi che hanno portato alla fossilizzazione".

Lo studio - pubblicato da un’ importante rivista internazionale, la Quaternary Science Review, (v. link http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0277379116300105) ha messo in luce come le diverse caratteristiche del cranio e dei denti non corrispondessero ad alcuna forma finora conosciuta di lontra, sia fossile che attuale.

Per questo, il fossile è stato assegnato a un nuovo genere e una nuova specie, istituiti per l’occasione: Lutraeximia umbra (dal latino “lontra eccezionale dell’Umbria”).

L’esemplare fossile aveva un peso stimato di circa 13.5 kg e si nutriva presumibilmente sia di pesci che di molluschi. Lutraeximia umbra si aggiunge alle altre sei specie di lontre note in Italia durante il Pleistocene (tra 2,5 milioni e 10000 anni fa circa), testimoniando il successo e la grande diversità di questo gruppo di carnivori, oggi rappresentato dalla sola lontra eurasiatica. Inoltre, le somiglianze morfologiche tra la nuova specie e alcune lontre estinte e viventi della Cina e del sud-est asiatico lasciano immaginare che le lontre pleistoceniche possano aver raggiunto l’area mediterranea provenendo dall’Estremo Oriente.

La scoperta di questo fossile aggiunge un tassello fondamentale alla conoscenza della lunga e complessa storia evolutiva delle lontre, rappresentando quindi un’importante scoperta non solo per i paleontologi ma più in generale per tutti coloro che si occupano di mammiferi, di biogeografia e soprattutto di evoluzione, tanto in Italia quanto all’estero.

Oggi sono noti molti aspetti biologici, ecologici e comportamentali delle lontre, ma la loro storia evolutiva rimane in gran parte un mistero. I resti fossili di questi carnivori sono infatti molto scarsi e frammentari e in Italia sono conosciute per lo più forme endemiche insulari, che hanno popolato - presumibilmente senza lasciare discendenti nelle faune attuali - la Sicilia e la Sardegna in epoche passate.


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