(ASI) Panicale. Con Il lazzo della mosca e altre storie la Commedia dell’Arte approda al teatro Caporali di Panicale, sabato 20 febbraio, alle 21.
Lo spettacolo è diretto e interpretato da Fabio Mangolini, già allievo di Marcel Marceau, con una vasta esperienza in Europa, America e Giappone come attore, regista e insegnante. Le maschere sono di Donato Sartori conosciuto in tutto il mondo per le sue creazioni che perpetuano la tradizione della Commedia dell’Arte.
Mangolini ci accompagna in un viaggio che parte da Padova nel 1545 per arrivare fino ai giorni nostri fra comicità e notizie preziose. L’attore si trasforma da conferenziere ad acrobata, da narratore di una storia meravigliosa a incarnazione della storia stessa.
Siamo nella seconda metà del XVI secolo. Gli attori elevano il loro mestiere, fino allora considerato come basso e infamante, al rango di arte portandolo in pochi anni dalle piazze ai luoghi di potere dell’epoca: le Corti europee. L’arte dell’attore viene riconosciuta, è riconosciuto il professionismo del teatro. Gli attori creano personaggi vicino ai caratteri della gente, rubano dei tipi alla vita quotidiana e li rendono accessibili a ogni pubblico, li rendono universali e per questo li stilizzano, li rendono grotteschi. Usano per il loro scopo le maschere. È così che la maschera, di cui si trovano le radici nelle feste e nei riti dei Carnevali del Medio Evo, diventa oltre a mezzo grottesco anche strumento, utensile di lavoro, come quello di qualsiasi artigiano. La Commedia dell’Arte, d’altra parte, converte l’attore in artigiano del teatro capace di trasformare i materiali della vita quotidiana in un repertorio da utilizzare sulla scena. La Commedia dell’Arte passerà poi alla storia del teatro anche come “Teatro all’improvviso”. Per anni si darà al termine di “improvvisazione” un significato leggendario, come se tutto ciò che avvenisse sulla scena non fosse altro che il frutto dell’ispirazione dell’attore in un momento di folgorazione drammatica. Niente di più falso. E niente di più studiato e lavorato, addirittura cesellato, dell’improvvisazione dei commedianti dell’arte. Si trattava di vere e proprie partizioni che gli attori si passavano di generazione in generazione quasi fossero degli utensili, gli strumenti dell’arte. Venivano tramandati per “Centoni”. Questi erano una specie di breviari, preziosamente custoditi da ogni attore, contenenti estratti di scene, lazzi, giochi comici, canzoni, da cui gli attori potevano attingere al momento dell’improvvisazione. E il “Centone” di ogni attore si arricchiva nel corso della carriera che si legava indissolubilmente alla vita del personaggio che quell’attore interpretava. Teatro di professionisti e teatro d’esportazione, visto che in pochi anni la Commedia dell’Arte, nata nel triangolo Venezia-Bologna-Milano, viene esportata in tutta Europa con grande successo. Quindi un teatro accessibile a ogni pubblico, un teatro popolare che va al di là delle barriere linguistiche e regionali.
Domenica 21 febbraio, dalle 11.00 alle 17.00, al Teatro Caporali Fabio Mangolini terrà un workshop teatrale dal titolo Le maschere e la città, il mondo contemporaneo e le sue maschere strumenti teatrali per il vivere quotidiano. Chi siamo all’interno di una società? Come ci vedono gli altri? Che strategie mettiamo in atto per essere (non solo apparire) ciò che vogliamo che di noi si riconosca? Ogni giorno, in ogni istante della nostra vita sociale utilizziamo maschere che corrispondono a ruoli definiti e ai quali cerchiamo di attenerci. Quanto siamo capaci di riconoscere le maschere che ci circondano? Probabilmente non è un caso che la parola “persona”, nel suo significato originale, volesse dire maschera. Questo implica il fatto che ognuno sempre e dappertutto, più o meno coscientemente, impersona una parte...
Per informazioni costi e iscrizioni al workshop si può contattare la Compagnia del Sole, 327/9923665, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Per gli iscritti al corso è previsto l’ingresso a prezzo ridotto per lo spettacolo, 8,00 euro platea (se disponibile).
I posti a teatro si possono prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita. E’ possibile acquistare i biglietti anche on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it