(ASI) Sabato 10 gennaio, alle 18, al Teatro Morlacchi di Perugia, Fabrizio Monteverde, tra i più apprezzati autori della danza contemporanea, firma per la storica Compagnia del Balletto di Roma, la nuova versione di un classico d'eccezione Il lago dei cigni, ovvero il canto.
Tra le suggestioni di una favola d'amore crudele e i simboli di un'arte che sovrasta la vita, Monteverde dà nuova vita a uno dei più importanti balletti del repertorio classico su musica di P. I. ?ajkovskij, garantendo quell'originalità coreografica e registica unica che da sempre ne caratterizza le creazioni e il successo. Pretesto per una riflessione sottile sull'intreccio tormentato di arte a vita, Il Lago di Monteverde trova nell'atto unico di Anton ?echov Il canto del cigno (1887) il proprio naturale compimento drammaturgico in un percorso struggente di illusioni e memoria.
Persi tra i ruoli di una lunga carriera, i danzatori di Monteverde, come l'anziano attore di ?echov, si aggrapperanno a un ultimo Lago, tra il ricordo sofferto di un'arte che travolge la vita e il tentativo estremo di rimandarne il finale. Individualità imprigionate in una coazione a ripetere, sabotatori della propria salvifica presa di coscienza oltre i ruoli di una vita svanita, gli interpreti ripercorrono la trama di un Lago senza fine, reiterandovi gesti e legami nella speranza straziante di sopravvivere al finale di una replica interminabile.
Titolo per eccellenza del repertorio classico, Il Lago dei Cigni ben si presta a essere un pretesto di riflessioni sull'ambiguo legame tra arte e vita, nonché punto di partenza per comprendere se sia quest'ultima ad influenzare la prima o se, secondo un vecchio paradosso, non sia piuttosto la vita a "imitare" l'arte. Capolavoro del balletto, sintesi perfetta di composizione coreografica accademica e "notturno" romantico, di chiarezza formale e conturbanti simbologie psicoanalitiche, Il Lago è una favola senza lieto fine in cui i due amanti protagonisti, Siegfried e Odette, pagano con la vita la passione che li lega e sarà solo ultraterrena la felicità verso cui infine vedremo elevarsi i loro spiriti.
Esponente di una generazione di talenti esplosa negli anni Novanta, Monteverde svolge, da ormai trent'anni, un lavoro di elaborazione stilistica e drammaturgica che ne rende il segno unico e riconoscibile. Sensibile alle suggestioni letterarie e teatrali, la contemporaneità coreografica di Fabrizio Monteverde si scorge nelle profondità invisibili di racconti senza tempo, tra le righe di narrazioni moderne e i risvolti psicoanalitici di favole antiche.
La prevendita dei biglietti viene effettuata, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13, presso l'Agenzia n°2 dell'Unicredit, in Via Mario Angeloni 80 e dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13,30 e dalle 17 alle 20, il sabato dalle 17 alle 20, al botteghino del teatro Morlacchi.
Si può prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz'ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita.
E' possibile acquistare i biglietti anche on-line sul sito del Teatro Stabile dell'Umbria www.teatrostabile.umbria.it. e presso il Piccadilly Box Office di Collestrada.
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