(ASI) «Dove sta la libertà di un popolo? Cosa significa lottare per la libertà? Chi sono gli uomini e le donne liberi? E, soprattutto, cosa significa educare alla libertà?». Sono le domande che trovano delle risposte nel film storico Cristiada; una pellicola che onora la memoria di diverse decine di migliaia di cristiani perseguitati nel Messico della seconda metà degli anni Venti del secolo scorso. È un tema oggi di grande attualità se si pensa alle atroci persecuzioni di numerosi cristiani in questo inizio di ventunesimo secolo, soprattutto in Africa e in Medio Oriente.
Il film raccolta una pagina drammatica, ma avvincente nella storia dell'America Latina, in cui valorosi uomini riuscirono a cambiare le sorti di un intero Paese, chiamati i "cristeros", in maggioranza contadini legati a dei valori semplici ma profondi; a loro si unirono borghesi, studenti e professionisti. Moltissime le donne che fornirono supporto logistico. I "cristeros", difendendo la libertà di culto, difesero la libertà di espressione e, dunque, la vocazione laica dello Stato. In tre anni di sanguinose battaglie (1926-29) persero la vita più di 85 mila civili messicani, ma le cifre reali di questo evento storico, per lo più ignorato dalla storiografia internazionale, non sono conosciute con esattezza, ma si stimano in oltre 150 mila morti, fra vittime di guerra, soldati e civili periti a causa di malattie. Venticinque martiri messicani furono beatificati da san Giovanni Paolo II nel 2000 ed altri tredici da papa Benedetto XVI nel 2005.
I personaggi centrali di Cristiada sono un bambino, José Sanchez Del Rio, e un uomo d'armi privo di ogni ideologia, Gorostieta Velarde, personificato da uno straordinario Andy Garcia, che, mosso da un profondo ideale di giustizia, decide di mettere la sua strategia militare a servizio dei piccoli e rinnegati trasformando un gruppo di intellettuali, contadini e ribelli anarchici, in un esercito moderno e disciplinato, capace di bloccare l'avanzata delle truppe fedeli capitanate dall'autoritario e sanguinario presidente Plutarco Elias Calles. Oltre a Garcia, il cast da Oscar di Cristiada vede tra gli attori ed attrici Peter O'Toole, Eduardo Veràstegui, Eva Longoria, Catalina Sandina Moreno, Oscar Isaac, Bruce Greenwood e Mauricio Kuri. Il film è diretto da Dean Wright, già direttore degli effetti speciali del "Il Signore degli Anelli", "Titanic" e "Cronache di Narnia".
In Italia il film è distribuito da "Dominus Production", con il coinvolgimento di diverse Fondazioni culturali e con il patrocinio delle Istituzioni nel cui territorio viene proiettato il film, non ultimo il Consolato del Messico e Agiscuola, referente del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca per la diffusione di film di alto interesse culturale e didattico per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado (per maggiori info: www.cristiada.it). A Perugia, per aiutare l'organizzazione della proiezione, si è registrato il contributo volontario di molti semplici cittadini che avevano visto il film in altre città, e di alcune associazioni culturali, tra cui il circolo "Voglio la mamma di Perugia" e del "Centro culturale Maestà delle Volte".
Questo film, seppur ultimato nel 2012, seppur vanti nel suo cast diversi premi Oscar e sia stato vincitore di vari riconoscimenti internazionali, solo da poco è approdato in Europa, precisamente in Francia, con quasi 100 mila spettatori. In Italia, Cristiada, giunge solamente a novembre 2014 e a Perugia la sua "prima" sarà ospitata presso la Multisala "Uci Cinemas Borgonuovo" in Viale Centova, sabato 10 gennaio, alle ore 17.30, con replica il 14 gennaio, alle ore 18.30 e alle 21.30 (si consiglia la prenotazione online all'indirizzo: www.ucicinemas.it/generic/).
La proiezione di sabato prossimo sarà preceduta (alle ore 17.30) da una breve presentazione di Cristiada, alla quale interverranno: Andrea Romizi, Sindaco di Perugia; Andrea Possieri, Storico contemporaneista dell'Università degli Studi di Perugia e collaboratore de «L'Osservatore Romano»; suor Roberta Vinerba, professoressa dell'Istituto teologico di Assisi e catechista, autrice di libri sul rapporto fede-giovani; l'arcivescovo emerito mons. Giuseppe Chiaretti, che è stato testimone dell'eccidio nazifascista del Venerdì Santo 1944 avvenuto nel suo paese d'origine, Leonessa (Ri), dove morirono 23 persone, tra cui il cugino don Concezio Chiaretti, giovane sacerdote. Su questo sanguinoso episodio «a firma italiana», il quotidiano «Avvenire» ha dedicato un'intera pagina di "Agorà cultura" del 9 dicembre scorso, ospitando due ampi articoli dello stesso mons. Chiaretti, in cui evidenzia come «il massacro fu compiuto alle ore 15 su un'altura, come sul Golgota: un chiaro segnale indirizzato alla Chiesa e a quel prete di 27 anni, già cappellano alpino della "Julia" e tra i fondatori del Cln locale, ma che appena pochi giorni prima aveva salvato dalla fucilazione tre militi di Salò». Chissà se un giorno anche la memoria delle vittime dell'eccidio di Leonessa verrà onorata con un film come Cristiada, la cui finalità, spiega da "Dominus Production", è quella «di sostenere la presenza di film di elevato spessore artistico e culturale nelle sale cinematografiche italiane per contribuire a maturare un senso civico e l'approfondimento culturale del pubblico, in particolare dei nostri giovani».