VOLPIAllarme del presidente regionale di CNA Trasporti, che mette in guardia dal sovraccarico del traffico e dai rischi per la sicurezza. Le soluzioni alternative

(UNWEB) "Le conseguenze del divieto di sorpasso imposto ai mezzi pesanti sulla A1 rischia di scaricarsi tutto sulla E45, con un aumento esponenziale del traffico su un'arteria già critica e conseguenti ripercussioni sulla fluidità della circolazione, sui tempi di percorrenza e, non da ultimo, sulla sicurezza stradale per tutti gli utenti. Vanno valutate soluzioni alternative".
Marcello Volpi, presidente regionale di CNA Trasporti, interviene sul divieto di sorpasso per i mezzi con massa superiore alle 12 tonnellate nel tratto tra Incisa e Chiusi della A1, che Autostrade per l'Italia ha deciso di introdurre a far data dal 3 novembre prossimo, al momento in via sperimentale.
"Condividiamo la necessità di garantire la sicurezza stradale – esordisce Volpi - ma la scelta proposta da Autostrade per l'Italia non può essere la soluzione al problema. Al contrario, un divieto di sorpasso protratto per chilometri favorisce gli incolonnamenti e i rischi di incidenti da stress, creando forti disagi per la circolazione e colli di bottiglia che, in previsione dell'imminente arrivo della stagione invernale, potrebbero avere un forte impatto non solo sulla A1, ma anche sulla E45. Infatti – aggiunge l'imprenditore – è plausibile che, per evitare le restrizioni imposte sull'autostrada toscana, un numero significativo di mezzi pesanti opterà per percorsi alternativi: e la superstrada E45, nel tratto Orte-Cesena, si configura come una delle principali vie di fuga. Questo potrebbe tradursi in un aumento esponenziale del traffico su un'arteria già critica, con tutte le conseguenze del caso: dal maggior traffico alla minor sicurezza".
Il presidente di CNA Trasporti Umbria sottolinea inoltre che "continue scelte di questo tenore si traducono in aggravi sulla gestione e sui costi delle nostre aziende di trasporto e di logistica, con una ricaduta importante su tutta l'economia nazionale. La carenza di infrastrutture stradali e ferroviarie e il loro mancato aggiornamento e adeguamento ha ripercussioni devastanti sull'intera logistica delle imprese italiane, determinando, soprattutto per alcune regioni, costi insostenibili e addirittura la possibilità di esclusione di alcune di esse dai mercati europei e nazionali per l'aumento di costi derivati da questa situazione. È per questo che vorremmo lanciare una proposta provocatoria: perché non eliminare completamente i divieti di circolazione del sabato e della domenica per i mezzi sopra le 7,5 tonnellate, come avvenuto durante il Covid? Questa soluzione, che ha avuto dei vantaggi competitivi per tutta la filiera logistica e per il sistema Italia – anche se è indubbio che il traffico veicolare fosse molto ridotto in quel frangente -, diluirebbe il traffico pesante su sette giorni anziché cinque. Questo potrebbe mitigare in parte la carenza di infrastrutture, ormai da tempo insufficienti a reggere l'impatto dei trasporti su strada in Italia, anche per la mancanza di una rete ferroviaria per il trasporto merci competitiva".
A livello nazionale, intanto, CNA Fita, fortemente preoccupata per gli effetti del provvedimento, chiede alle Istituzioni di ripensare i divieti di sorpasso già in essere e di evitare nuove applicazioni di questo genere su altre tratte autostradali.


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