(UNWEB) Doppia recita in Umbria per la messinscena del celebre romanzo di Gustave Flaubert Madame Bovary, al teatro Politeama Clarici di Foligno mercoledì 23 novembre, alle 21 e al Teatro Luca Ronconi di Gubbio giovedì 24 novembre, alle 21.
Nei panni del più grande personaggio femminile della letteratura moderna Lucia Lavia con Woody Neri, Gabriele Portoghese, Mauro Conte, Laurence Mazzoni, Roberta Zanardo, Elisa Di Eusanio, Xhuljo Petushi, diretti da Andrea Baracco.
Nel 1856 quando fu pubblicato, il romanzo Madame Bovary scosse profondamente l’alto senso di rispettabilità dei guardiani della pubblica morale, e Flaubert fu processato come autore di un’opera indecente, addirittura scandalosa. Perché tanto scalpore? Emma Bovary, come Don Chisciotte, come Amleto è una sapiente fabbricatrice di illusioni, e pare mossa, sempre, da una folle, a tratti esasperante, volontà di renderle concrete queste illusioni, di cucirsele addosso, indossarle senza curarsi delle evidenti sproporzioni che portano in dote, di farne splendidi fondali a uso e consumo della propria sbiadita esistenza.
Emma Bovary, nata Rouault, tradisce suo marito con due uomini diversi. Partorisce una figlia che non ama. Dilapida i soldi che ha e quelli che non ha. Sacrifica innocenti sull'altare della propria ambizione. E alla fine muore di suo pugno, senza aver mai provato quell'indefinibile assoluto che pensava fosse l'amore. È un mistero, Emma Bovary. Un labirinto pieno di false piste, di inganni voluti e non voluti: ogni volta che sembra vicina una soluzione, una spiegazione al suo mistero, il mistero riprende forza. Perché non basta una vita noiosa, un marito non brillante, e l'essere nata donna per spiegare il fuoco che la muove. Non bastano le letture sociologiche che, banalmente, interpretano Emma come paladina di una liberazione che, nei fatti, non esiste, né quelle biografiche riguardanti Flaubert per contenerla in una logica. Nulla basta a spiegare veramente questo personaggio e i suoi comportamenti, le sue smanie, le sue disperazioni, la sua ferocia, la sua fragilità. E non conta che l'azione si svolga in una realtà provinciale della Francia dell'Ottocento: le sue voglie sconfinate, la necessità d'infinito, sono anche le nostre, così lontani dal suo tempo eppure così vicini alla sua impossibilità di trovare pace.
Si può prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita.
E’ possibile acquistare i biglietti anche on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.