Sabato 3 dicembre alle 21, al teatro Mengoni di Magione e domenica 4 dicembre, alle 17,30 al Teatro Manini di Narni, un’edizione di classe e piena di sorprese del capolavoro di Molnàr, Souper.
(UNWEB) Magione. Cena di lusso a casa di un direttore di banca: ospiti illustri, abiti eleganti, brillante conversazione. E proprio mentre il padrone di casa celebra con un discorso i propri successi, un’interruzione educata ma ferma: il signore è accompagnato al commissariato. Ferenc Molnàr, autore acuto e raffinato, inventa in Souper una pièce pungente, dagli accenti attuali che – per la regia di Fausto Paravidino e nell’interpretazione di Filippo Borghi, Adriano Braidotti, Ester Galazzi, Andrea Germani, Lara Komar, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Maria Grazia Plos e Federica De Benedittis – è stato uno degli spettacoli più amati della scorsa stagione.
Fausto Paravidino, autore e regista di notevole talento, ha diretto lo spettacolo guidando gli attori, fasciati in costumi da gran sera, in una recitazione grottesca ed espressiva che valorizza la perfetta macchina testuale. Con una capacità straordinaria nel costruire dialoghi che, attraverso la massima levità, in un momento spalancano davanti agli occhi dello spettatore mondi ben più grevi, Molnàr, celebre per essere l’autore de I ragazzi della via Pàl, si rivela, in Souper, drammaturgo tagliente e presago, elegantemente provocatore e capace di dipingere una società in cui la corruzione sembra il tratto essenziale. Una corruzione che non lascia scoperta alcuna ruota dell’ingranaggio entro cui la classe dominante si muove. È un mondo lontano dal nostro quotidiano? A vedere le reazioni dei singoli personaggi ai vari coups de scène che si susseguono nella serata, non sembra proprio. La casta, gli interessi, i tradimenti, i regali, i ricatti, il gioco degli amanti e degli affari non sono affatto così lontani da noi.
«L’attualità è nel testo e non credo che vada particolarmente forzata – commenta infatti il regista – perché l’attualità vera a teatro annoia... Invece è più divertente trovare l’attualità nei testi scritti tanto tempo fa: si fa il percorso inverso. Si guarda la nostra attualità del momento e si scopre che non è attualità per niente, che più o meno siamo fatti sempre così! L’effetto che si ottiene è di perdere quella specie di presunzione per cui crediamo di essere speciali... Ad esempio siamo - giustamente - così sconvolti dalla nostra corruzione, che sembra sia stata inventata adesso. E invece c’è una notizia più cattiva: che i meccanismi della nostra corruzione sono così antichi che ci si scrivevano sopra commedie nel primo Novecento facendoci grandi sghignazzate. Ecco la vera componente d’attualità. Mi sembra fra l’altro che, disgraziatamente, questi personaggi di Molnar siano dentro meccanismi di corruzione “legale”, sembrano autopercepirsi come brave persone, non hanno il gusto di sentirsi dei gangster! Chi ci ricordano? L’operazione che ho fatto è di cercare di permettere a questo testo di parlarci, senza attualizzarlo... I personaggi non si danno più del “voi” ma del “lei”: il resto è rimasto Molnàr».
Si può prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 20. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita.
E’ possibile acquistare i biglietti anche on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it.