(UNWEB) Perugia. Nei trattati va riservata all’agroalimentare una specificità che tuteli la distintività della produzione e la libertà di scelta dei consumatori, mentre l’accordo Ceta colpisce il vero Made in Italy, con riflessi pesanti sul tema della trasparenza e delle ricadute sanitarie e ambientali. È quanto afferma Coldiretti Umbria in occasione dell’entrata in vigore provvisoria dell’accordo economico e commerciale globale (Ceta) tra l’Ue e il Canada. Per la prima volta nella storia l’Unione Europea legittima - sottolinea Coldiretti - in un trattato internazionale la pirateria alimentare a scapito dei prodotti Made in Italy più prestigiosi.
Non solo un danno sul mercato canadese ma - aggiunge Coldiretti - un pericoloso precedente nei negoziati con altri Paesi anche emergenti che sono autorizzati così a chiedere le stesse concessioni.
Il Ceta - continua Coldiretti - uccide il grano duro italiano con il crollo dei prezzi favorito dall’azzeramento strutturale dei dazi per l’importazione dal Canada dove peraltro viene fatto un uso intensivo di glifosate nella fase di pre-raccolta, vietato in Italia. E peserebbe anche - continua Coldiretti - l’impatto di circa 50.000 tonnellate di carne di manzo e 75.000 tonnellate di carni suine a dazio zero. La Coldiretti è impegnata in una mobilitazione permanente contro la ratifica del trattato con l’iniziativa #stopCETA condivisa con un’inedita ed importante alleanza con altre organizzazioni Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch che chiedono di fermare un trattato sbagliato e pericoloso per l’Italia.