InaugurazioneNegli uffici di Ponte Valleceppi esposti piatti di Enrico Castellani

(UNWEB) La doppia vita della ceramica raccontata attraverso i capolavori dell’arte. Si intitola “Complice il fuoco” la mostra allestita negli spazi dell’azienda Cancellotti di Ponte Valleceppi, specializzata nella produzione di prefabbricati e manufatti in calcestruzzo, da tempo impegnata nella creazione di un tessuto culturale che intreccia creatività e industria. L’esposizione, in corso fino al 31 dicembre 2019, è aperta al pubblico e visitabile durante l’orario di apertura dell’azienda. Fiore all’occhiello della mostra sono gli otto piatti realizzati dal maestro Enrico Castellani, gli unici a essere firmati dall’artista. Curata dal professore e critico d’arte Paolo Nardon, la mostra raccoglie anche opere di altri artisti di fama internazionale come Piero Dorazio e Giuseppe Uncini. Un progetto fortemente voluto da Maurizio Mariotti, amministratore delegato di Cancellotti e presidente della Sezione di Perugia di Confindustria Umbria, che ha saputo trasformare i nuovi uffici dell’azienda in un autentico spazio di conoscenza. Uno spazio che già in passato ha ospitato mostre d’arte contemporanea e non solo. “Da tempo – spiega Maurizio Mariotti – coltivo la passione per l’arte, in particolare per quella contemporanea. La scelta di portarla in azienda è legata alla volontà di condividere con collaboratori, clienti e fornitori l’esperienza artistica. Sono infatti convinto che l’arte possa offrire stimoli e creatività anche alla vita lavorativa”.

Punti in rilievo e punti in depressione, geometrie animate di luci e ombre: i piatti in ceramica di Enrico Castellani regalano un effetto visivo sorprendente.

“Continuiamo a considerare un piatto come un oggetto d’uso – spiega il professor Nardon – ma un piatto può essere anche un’opera d’arte, non solo una stoviglia. Da secoli si creano piatti non soltanto per abbellire le tavole, ma anche le pareti delle case signorili, con quelle particolari forme di piatto dal diametro importante che si distinguono fin dall’inizio per i fori di sospensione che li rendono idonei ad essere appesi proprio come dei quadri”.


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