A Norcia, all'Assemblea della Coldiretti Umbria con l'Assessore Morroni, attenzione puntata sugli aspetti più rilevanti per il comparto
(UNWEB) Rafforzare il controllo della specie cinghiale anche tramite trappolamento e un nuovo e più efficace Piano di Contenimento: sono alcune delle novità su cui si sta lavorando per combattere i danni da fauna selvatica in agricoltura, emerse dai lavori dell'Assemblea della Coldiretti Umbria tenutasi ieri a Norcia, quale segnale di attenzione dell'Organizzazione agricola per un territorio che non può essere dimenticato, simbolo del sisma del 2016.
Se continua incessante il nostro pressing per combattere i danni da fauna selvatica, una delle vere emergenze del comparto - ha sottolineato il Presidente della Coldiretti Umbria Albano Agabiti - occorre pure guardare oltre la crisi da coronavirus e oltre il sisma: il periodo di difficoltà dovuto alla pandemia ha pesato molto sulle filiere agricole umbre, tanto più in quei luoghi come Norcia già alle prese con le ferite del terremoto e con una ricostruzione che tarda a concretizzarsi.
Se oggi la sfida è rilanciare produttività, redditività e valore del made in Italy agroalimentare, anche attraverso misure di sostegno straordinarie - ha affermato Agabiti - questo assume un'importanza ancora maggiore per le zone colpite dal terremoto, caratterizzate da un tessuto economico che non può prescindere dal binomio cibo e turismo. L'appuntamento con l'Assemblea di metà anno, si celebra in una situazione difficile soprattutto in questi territori - ha spiegato infatti Agabiti - da dove vogliamo ripartire e riconquistare quanto perduto. Chiediamo alle Istituzioni - ha aggiunto Agabiti - meno burocrazia, più semplificazione, risorse da orientare verso imprese proiettate al mercato, alla qualità, per rafforzare filiere e aggregazione, puntando su un unico e forte marchio identitario da valorizzare come brand "Umbria".
Gli eventi sismici, proprio come la pandemia - ha precisato il Direttore regionale Coldiretti Mario Rossi - hanno provocato lacerazioni profonde all'interno di realtà sociali ed economiche importanti, che si reggevano su produzione agroalimentare, ambiente e su un patrimonio storico culturale in grado di innescare flussi vitali di consumatori e di turisti. Proprio turismo, ricostruzione e semplificazione, devono poter rappresentare per tutta l'Umbria leve fondamentali per il rilancio. Ma serve concretezza - ha continuato Rossi - con una volontà reale e decisa pure nell'affrontare e superare le varie problematiche che osteggiano ancora le attività di tante imprese agricole, a cominciare dalla "piaga" cinghiali.
Valorizzazione delle filiere a partire da quelle di olio e vino, Programma di Sviluppo Rurale, innovazione, imprenditoria giovanile: sono alcuni dei temi su cui hanno posto l'attenzione i Presidenti di Coldiretti Perugia e Terni Giampaolo Farchioni e Paolo Lanzi. Occorre "investire" - hanno sottolineato - sulle potenzialità che il settore offre: da quelle concesse dalla multifunzionalità, con turismo rurale e di prossimità in testa, fino alla vendita diretta e alle opportunità di filiere distintive che rafforzino produzioni e cibo 100% made in Umbria.
Stiamo lavorando - ha affermato l'Assessore regionale all'agricoltura Roberto Morroni nel corso dell'Assemblea - su diversi assi: semplificazione burocratica, qualità dei prodotti, aggregazione delle imprese e digitalizzazione. La visione che occorre avere - ha spiegato - non può che intercettare questi temi. I veri salti in avanti in termini di progresso - ha tra l'altro sostenuto Morroni - avvengono spesso in tempi di crisi, fecondi per imprimere svolte evolutive. E proprio di una svolta - ha ricordato Morroni - necessita la ricostruzione post sisma, così come il problema dei danni da fauna selvatica all'agricoltura, una vera emergenza che comporta anche uno spreco di risorse pubbliche e su cui proseguirà il nostro impegno, in particolare per un più efficace contenimento della specie cinghiale.