Ruolo dei Consorzi fondamentale, anche per la tutela idrogeologica del territorio
(UNWEB) Grande soddisfazione viene espressa dalla Coldiretti Terni, per la conferma di Massimo Manni alla presidenza del Consorzio di Bonifica Tevere-Nera. È positivo che questa nuova fase di cinque anni per il Consorzio - sottolinea Coldiretti - si apra nel segno della continuità, fondamentale per portare avanti ancora un lavoro importante per la collettività.
Pur se in un momento difficile per l’intero Paese, un lavoro che genera molte aspettative - afferma Paolo Lanzi presidente Coldiretti Terni - visto che il Consorzio dovrà realizzare nuovi importanti interventi e contribuire a una gestione idrica del territorio all’altezza delle varie coltivazioni, in un’ottica di massima ottimizzazione della preziosa “risorsa acqua”, con l’irrigazione fondamentale per l’intera filiera agroalimentare.
Anche di fronte ai sempre più evidenti e veloci cambiamenti climatici inoltre - continua Lanzi - l’azione dei Consorzi risulta ancor più rilevante per garantire una maggiore sicurezza idrogeologica. Un servizio indispensabile per la tutela dei territori e per l’intera comunità - ribadisce Lanzi - soprattutto per l’agricoltura, l’attività che maggiormente risente del clima mutevole, con passaggi repentini da alluvioni a prolungati periodi di siccità, che, oltre ad incidere sull’assetto ambientale, danneggiano pesantemente produzioni e strutture aziendali. Imprese agricole che da anni tra l’altro - ricorda Lanzi - sono impegnate ad usare razionalmente e senza sprechi proprio le risorse idriche, che tuttavia restano prioritarie per assicurare il cibo sicuro e di qualità richiesto dai consumatori.
Un ruolo, quello dei Consorzi di Bonifica - sostiene il presidente Massimo Manni - quanto mai vitale per la salvaguardia ambientale, la difesa del suolo e per lo sviluppo del territorio, in grado di contribuire insieme alle imprese agricole, anche a valorizzare quell’agroalimentare reso ancor più strategico con la pandemia. La sfida e l’obiettivo primario - conclude Manni - rimarranno quelli di mettere in atto interventi strutturali preventivi rispetto a quelli emergenziali: specie sui territori fragili che caratterizzano il nostro Paese, per ridurre rischi e disastri serve anzitutto potersi muovere in anticipo, il che significa pure risparmiare le tante risorse necessarie per riparare i danni.