(UNWEB) Va reso al più presto operativo l’accordo di filiera dopo la firma, avvenuta a livello nazionale, del Protocollo per la salvaguardia degli allevamenti italiani che prevede un aumento fino a 4 centesimi da parte della grande distribuzione e dei caseifici. È quanto afferma Coldiretti Umbria, in riferimento al tavolo di filiera del latte bovino che si è tenuto in Regione la scorsa settimana su sollecitazione proprio dell’Organizzazione agricola, sottolineando la necessità di trasferire a livello regionale quanto definito a livello nazionale.
Come fatto presente al tavolo regionale - spiega Coldiretti - è necessario concretizzare, quanto prima, anche sul nostro territorio, l’accordo di filiera nazionale. Occorre adeguare i compensi agli allevatori - sottolinea Coldiretti - tenendo conto dei costi di produzione sempre più alti, dopo i rilevanti rincari delle materie prime. Il rischio è quello di compromettere la produzione di prodotti di ottima qualità, simbolo del made in Umbria agroalimentare e preziosi per il nostro territorio e per i consumatori. Un comparto, quello del latte bovino, che in Umbria può contare su circa 150 allevamenti con 6000 capi e su una produzione annua intorno ai 350 mila quintali.
Dopo la pubblicazione del decreto legislativo in Gazzetta ufficiale servono segnali concreti. È necessario, quindi, attuare quanto concordato sostenendo la zootecnia da latte regionale che ha un’importanza che non riguarda solo l’economia, ma anche una rilevanza sociale ed ambientale notevole. Infatti - conclude Coldiretti - quando una stalla chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere, spesso da intere generazioni, lo spopolamento e il degrado dei territori soprattutto in zone svantaggiate e più marginali.