La digitalizzazione imprescindibile per la produzione vitivinicola
(UNWEB) Verona. Tradizione e valorizzazione dell’autenticità della regione Umbria, senza dimenticare che le imprese del vino umbre sono moderne imprese che non prescindono dall’innovazione e dalla tecnologia, a vantaggio della competitività della produzione come della sua sostenibilità ambientale.
Biodiversità e territorio sono le scelte che hanno caratterizzato l’attività imprenditoriale di molte cantine della regione; alcune in particolare hanno fatto della sostenibilità ambientale e della biodiversità la loro bandiera. La Misura 124 prima ed ora la Misura 16 del PSR per l’Umbria hanno consentito a queste aziende di sviluppare progetti innovativi che hanno portato alla messa a punto di processi produttivi caratterizzati dall’utilizzo di vitigni e lieviti autoctoni con l’obiettivo di creare prodotti unici e identitari, indissolubilmente legati al territorio umbro. Se ne è parlato in un incontro presso lo stand dell’Umbria al Vinitaly, a cura del Parco Tecnologico Agroalimentare 3PTA, con gli esperti dell’Università di Perugia - professori Alberto Palliotti e Riccardo Velasco- e i produttori a cui si deve la riscoperta di vitigni autoctoni minori (iscritti al Registro regionale e all’Anagrafe nazionale della biodiversità di interesse agrario, come in particolare, l’uva Cornetta, ovvero la Vernaccia di Cannara, la cui tradizione nei panorama dei vini passiti della regione è stata illustrata da Roberto Di Filippo, dell’omonima cantina, il Tostolello, vitigno autoctono di Amelia, riscoperto dalla Cantina Zanchi, che lo ha portato ad arricchire il panorama dei vini bianchi iscritti al Registro regionale. Altri interventi sono stati quelli della Cantina Moretti Omero sull’utilizzo di lieviti autoctoni, dell’Az. Miniera di Galparino sul vitigno Dolciame e il vinosanto dell’Alto Tevere) e di Andrea Sisti, (in videocollegamento) sul Pecorino e il progetto Vi.Va - Viticoltura In Valnerina
Spazio, dunque, anche alla digitalizzazione della produzione vitivinicola con particolare riferimento a tre progetti, il GO SM@RT METEO, il GO BODI ed il progetto AGROBOT. Il Gruppo Operativo SM@RT METEO (www.smartmeteo.it), finanziato dalla Mis 16.1 del PSR Umbria 2014-2020, ha sviluppato un servizio agro-meteo e supporto alle decisioni di difesa fitosanitaria, per le colture di vite, olivo, cereali e tabacco con validazione automatica dei dati attraverso processi informatici basati su sistemi cloud e big data. Il Gruppo Operativo BODI, (www.condifesatvb.it/bodi/) finanziato dalla Mis 16.1 del PSR Veneto 2014-2020, ha realizzato un sistema di supporto alle decisioni per la gestione fitosanitaria del vigneto. Grazie alla geolocalizzazione dei vigneti si ottengono informazioni in tempo reale sulla situazione agrometeorologica, sul livello di rischio fitosanitario e sull’effetto degli interventi effettuati o simulati.Il progetto AGROBOT, finanziato dalla Mis 16.2.1 del PSR Umbria 2014-2020, ha sviluppato un prototipo a trazione elettrica e a guida autonoma in grado di muoversi all’interno di impianti arborei specializzati (vigneti e oliveti) mediante sistemi satellitari evoluti (tecnologia GPS, RTK e IMU) e sistemi di visione artificiali e a laser per la mappatura con elevata risoluzione delle chiome. Il seminario è stata l’occasione per presentare i risultati e riflettere sulle strategie di sviluppo della digitalizzazione della viticoltura regionale.