È necessario velocizzare gli iter autorizzativi per investimenti in energia, rifiuti e infrastrutture

(UNWEB) L'inarrestabile aumento del costo dell'energia per famiglie e imprese rimane la principale preoccupazione di Confindustria Umbria che ribadisce l'urgenza di affrontare la questione con misure a carattere strutturale, capaci di garantire nel lungo periodo la disponibilità di risorse energetiche nelle quantità necessarie e a prezzi accessibili per il mercato, lontane dai recenti 180 euro megawattora del gas. È evidente che la questione va affrontata in ambito nazionale ed europeo, ma in Umbria ci sono spazi di manovra che occorre presidiare a partire dalla rapida identificazione delle aree idonee alla localizzazione di impianti per le rinnovabili e soprattutto alla riduzione dei tempi di risposta per le autorizzazioni relative agli investimenti in energia, rifiuti e infrastrutture. Si tratta di scelte a volte "scomode", e frenate spesso da posizioni ideologiche, ma fondamentali per delineare in Umbria una prospettiva costruttiva per l'intera comunità. In questo senso, destano preoccupazione i ritardi nella installazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile e per l'implementazione di combustibili alternativi. Ritardi che toccano da vicino l'operatività di più di un'azienda del territorio. L'incremento costante dei costi di energia, combustibile e materie prime, e il conseguente assottigliamento dei margini determina forti difficoltà nella gestione ottimale degli impianti industriali e mette a rischio la produttività delle aziende con preoccupazioni anche per la tenuta occupazionale. Il non trovare soluzioni strutturali immediate al caro energia vorrà dire dover affrontare un problema sociale devastante.


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