Palazzetti 2I dati dell’Assintel Report: imprese del settore ICT in crescita, ma le pmi umbre investono ancora troppo poco

(UNWEB) Innovazione tecnologica e digitale: l’Umbria è una regione a doppia velocità. Se infatti le imprese del settore dell’Information Technology locali, sul solco del trend nazionale, nel 2022 crescono in termini di attività e di fatturato – a dispetto del contesto generale fortemente instabile a causa di inflazione, crisi energetica, conseguenze della guerra in Ucraina, restrizioni della catena degli approvvigionamenti, etc. - le imprese della domanda sotto ai 10 dipendenti, che sono la maggior parte, investono ancora troppo poco.
Questo il quadro riferito all’Umbria che emerge dall’aggiornamento dei dati 2022 dell’Assintel Report, la ricerca sul mercato ICT in Italia presentata nei giorni scorsi a Milano e Roma e realizzata da Assintel - Associazione nazionale delle Imprese ICT e Digitali - insieme alla società di ricerca indipendente IDC Italia, con la sponsorship di Confcommercio, Grenke e Intesa Sanpaolo.

Lo sguardo complessivo sul settore ICT, che include anche le telecomunicazioni, mostra che la spesa delle imprese italiane cresce nel 2022 del 5,4% rispetto al 2021, raggiungendo i 36,3 miliardi di euro. Anche le stime per il 2023 seguono questo trend, arrivando a prevedere il superamento di quota 38 miliardi di euro per il nuovo anno.
L’Umbria, nel quadro nazionale, ha una fascia di mercato ridotta – terz’ultimo posto, davanti a Valle d’Aosta e Molise – ma questo è legato alle sue dimensioni. È invece significativo il fatto che la maggior parte delle imprese ICT umbre realizzano una quota consistente del loro fatturato – spesso addirittura la maggior parte – al di fuori dei confini regionali.
“Le imprese ICT locali mostrano di essere in salute – commenta il presidente di Assintel Umbria Roberto Palazzetti – ma sul fronte della domanda la spesa media annuale delle attività con meno di 10 dipendenti è circa 2.600 euro, e con questa cifra si paga al massimo la connettività, non si fanno veri investimenti. Questo significa che le pmi umbre di minori dimensioni hanno ancora difficoltà ad agganciare l’innovazione e la crescita: rimane dunque prioritario sostenerle con incentivi adeguati per innalzarne il livello di competitività e la propensione all’investimento in tecnologie abilitanti. Questo chiama in causa anche la gestione delle ingentissime risorse del PNRR, che deve rispondere alle esigenze di tutto il tessuto economico e soprattutto essere orientata alla sostenibilità nel tempo degli investimenti, che devono essere altamente produttivi e generare un circuito virtuoso”.
La crescita del comparto ICT umbro pone paradossalmente anche una criticità: la difficoltà delle imprese a trovare giovani con le giuste competenze. “Purtroppo – conclude Palazzetti – nel nostro ambito il mismatching tra domanda e offerta continua ad essere molto alto, nonostante ai giovani venga offerta una prospettiva occupazionale certa e molto gratificante. Assintel Umbria è fortemente impegnata a colmare questa distanza, con il coinvolgimento di partner come ITS – che propone percorsi formativi post diploma ad hoc – e gli Istituti Superiori, con i quali intendiamo intraprendere un percorso di collaborazione che possa aiutare i giovani a fare scelte consapevoli”.

AssintelReport risultati 2022 Umbria


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