4f765e4c 17ca 3138 e817 443cbc53e30aUmbriaEnsemble – Comunità Collinare del Friuli Sabato 30 Aprile, ore 12

Castello di Colloredo di Monte Albano, Udine  "Mozart @ Colloredo"

(UNWEB) Dici Colloredo e pensi a Mozart. Da quando, nel 1984, Milos Forman con il suo pluripremiato film "Amadeus" ha reso l'opera - ma soprattutto la figura romanzata - di Mozart popolare anche tra chi alla Musica d'arte non si era mai accostato prima, il nome di Hieronymus Colloredo, Principe Arcivescovo di Salisburgo, suona come quello del potere sordo alla sublimità del genio, da un lato; e, dall'altro, del sostenitore dei ben più mediocri ma docili artisti di corte.

Dunque personaggio odioso, insensibile e ottuso. In realtà il Principe Colloredo era stato il primo mecenate e protettore di Mozart, al quale aveva offerto – quand'era ancora adolescente - il posto di Konzertmeister: un sicuro ed importante riconoscimento del talento mozartiano che non lascia adito a dubbi sulla posizione del Colloredo. Discendente da una importante famiglia che aveva sempre ricoperto prestigiosi incarichi politici e diplomatici per l'Impero, il nonno dell'Arcivescovo Hieronymus, e suo omonimo, proveniva dal Friuli, esattamente dalla cittadina di Colloredo dove la nobile famiglia Colloredo, discendente dai Visconti di Mels, risiedeva nel sontuoso castello che ne porta il nome, e le cui tracce datano indietro nel tempo fino al 1302.

Memorie importanti si intrecciano tra le stanze del castello, che ha visto poi, tra i suoi proprietari, anche lo scrittore Ippolito Nievo. Ed è proprio qui, tra le mura del castello di Colloredo che Nievo scrive le sue Memorie di un italiano, trasferendo spesso nella narrazione letteraria la descrizione delle sale del castello.

Oggi il castello di Colloredo è, tra l'altro, sede della Comunità Collinare del Friuli, che quest'anno celebra i suoi primi cinquantacinque anni di attività, e li festeggia intrecciando le storie che hanno scritto la storia del castello. E, tra tutte, la più popolare è proprio la storia del burrascoso rapporto tra il Principe Arcivescovo ed il suo protetto. Esattamente duecentocinquanta anni fa, tra l'altro, Hieronymus Colloredo veniva designato Arcivescovo di Salisburgo, dando vita così a quella corte artisticamente vivace che accolse il giovane Mozart all'inizio della sua inquieta carriera costellata da numerosissimi viaggi in tutta Europa. Saranno dunque le note di Mozart a festeggiare la doppia ricorrenza con due capolavori del genio salisburghese universalmente noti ed amati: l'opera "Don Giovanni" - nella storica versione per Quartetto d'Archi - ed il Quintetto K581. Sabato 30 aprile, nelle sale del Castello di Colloredo, UmbriaEnsemble (A. Cicillini e C. Rossi, Violini; L. Ranieri, Viola; M.C. Berioli, Violoncello) con il Clarinetto di Claudio Mansutti riporteranno le lancette dell'orologio indietro, agli ultimi bagliori dell'Europa delle corti, dove tra velluti e porpore s'insinua già il vento di una nuova stagione dello spirito, che il dramma giocoso mozartiano anticipa.


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