terni 4(UNWEB) Terni. “Il riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa Terni-Narni segna una svolta epocale per il rilancio e lo sviluppo del sistema produttivo e manifatturiero del territorio e dell’occupazione”. Lo ha sottolineato il vicepresidente della Giunta regionale e assessore allo Sviluppo economico, Fabio Paparelli, illustrando stamattina, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Spada a Terni, insieme al sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e al sindaco di Narni Francesco De Rebotti, il percorso che ha condotto il 7 ottobre scorso alla firma da parte del ministro allo Sviluppo economico Calenda del decreto ministeriale del riconoscimento dell’area di crisi complessa, le linee di intervento del Programma di riconversione e riqualificazione industriale presentate nell’istanza di riconoscimento e le opportunità che si aprono per il territorio.


“Voglio ringraziare tutti coloro che hanno lavorato affinché si raggiungesse questo traguardo fondamentale – ha detto Paparelli – e quindi il Ministero dello Sviluppo economico, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Consiglio regionale e i Comuni di Terni e Narni, i parlamentari umbri, ma anche le organizzazioni sindacali e datoriali per la fattiva collaborazione volta al comune obiettivo del rilancio produttivo e occupazionale del territorio. Ora, lasciando da parte polemiche sterili, c’è bisogno di una fase unitaria, di un protagonismo delle istituzioni e delle forze economiche e sociali per utilizzare nel migliore dei modi questo strumento operativo che mette in sinergia le risorse nazionali con quelle regionali e comunitarie”.
“La prima novità – ha rilevato – è che si prendono a riferimento le dinamiche del sistema locale del lavoro che comprende Valnerina, Narnese e Amerino per un totale di 17 Comuni. Sono quattro – ha aggiunto – le ‘gambe’ della proposta di Piano di riqualificazione e riconversione industriale per quest’area che è fra quelle a maggior vocazione manifatturiera in Italia. Il manifatturiero pesa infatti per circa il 40%, praticamente il doppio della media nazionale, con settori trainanti il metallurgico e il chimico, seguiti dalle produzioni alimentari. Un peso importante per tutto il sistema produttivo e occupazionale della regione. Pensiamo al rafforzamento del sistema locale e imprenditoriale delle piccole e medie imprese nell’ottica della manifattura intelligente 4.0, alla realizzazione delle infrastrutture, dal collegamento ferroviario e stradale della piastra logistica alle altre infrastrutture viarie e al completamento della rete in fibra ottica anche per attrarre nuovi investimenti e progetti”.
“Altra ‘gamba’ è quella che si basa sulla ricerca e sullo sviluppo della chimica verde – ha sdetto – così come sono importanti la leva dell’efficienza e sostenibilità energetica, obiettivo chiave per le imprese del metallurgico e chimico, e i progetti di risanamento ambientale già definiti. . Un processo che favorirà anche la rigenerazione urbana delle città coinvolte”.
“Le risorse ci sono – ha sottolineato – e la Regione farà la sua parte mettendo a disposizione 36 milioni di euro. Negli incontri dei mesi scorsi che hanno portato alla firma del decreto di riconoscimento, il ministro Calenda ha assicurato che se ci saranno progetti di sviluppo industriale non mancheranno le risorse nazionali per la loro realizzazione”.
Il vicepresidente Paparelli ha illustrato le tappe del percorso che si apre ora. Verrà costituito il Gruppo di coordinamento e controllo, composto dai rappresentanti della Direzione per la Politica Industriale e la Competitività, della Direzione generale per l'incentivazione delle attività imprenditoriali, dalla Regione, dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, e dalle Amministrazioni interessate, con il compito di coadiuvare nella definizione e realizzazione del Piano di riqualificazione e riconversione industriale (Prri). In coerenza con le proposte presentate nell’istanza della Regione, viene affidato ad Invitalia l'incarico di elaborare una proposta di Piano da presentare, entro il termine di tre mesi dalla data di adozione del decreto, eventualmente prorogabile di un altro mese, al Gruppo di coordinamento.
Il Gruppo di coordinamento e controllo, entro trenta giorni dal ricevimento della proposta di “Prri” autorizza Invitalia ad avviare la seconda fase di definizione del progetto.
“Costituiremo una cabina di regia locale – ha detto Paparelli – un comitato interistituzionale interforze che coordinerà questo processo di animazione e di marketing territoriale per attrarre progetti e investimenti. In questa cabina di regia – ha tenuto a sottolineare – un ruolo importante sarà svolto dalle organizzazioni sindacali per accompagnare la nuova fase di sviluppo ad un nuovo livello di relazioni sindacali”.
“Ci sono tutte le condizioni per far ripartire una stagione di sviluppo e lavoro in questo territorio”, ha rimarcato il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo. Il sindaco di Narni, Francesco De Rebotti ha sottolineato l’importanza “di lavorare ora insieme per dare risposte certe e in tempi celeri alle richieste di sviluppo e lavoro che provengono dal territorio”.

Percorso che ha condotto alla firma del decreto ministeriale di riconoscimento dell’area di crisi complessa Terni Narni

Il Consiglio Regionale dell’Umbria, nel contesto della complessa vertenza che ha interessato la Acciai Speciali Terni nella seconda metà del 2014 con deliberazione 351 del 2 settembre 2014 ha rilevato la necessità di un intervento organico, utile per riqualificare e innovare il sistema produttivo e manifatturiero dei territori di Terni e Narni, quale condizione fondamentale per riaprire una prospettiva espansiva all’apparato industriale dell’Umbria, “impegnando la Giunta Regionale ad attivare ogni iniziativa e tutti gli strumenti di politica industriale disponibili di livello sia nazionale che comunitario, ivi comprese anche in esito al confronto con il governo, le procedure per il riconoscimento dello stato di crisi complessa di Terni e Narni”.
Ciò in considerazione della grave crisi strutturale che negli anni ha interessato il territorio di Terni e Narni, la cui prospettiva di uscita passa attraverso la capacità di dispiegare una nuova visione strategica di politica industriale, in grado di porsi in termini inediti l’obiettivo della difesa e dello sviluppo dell’apparato industriale di base e primario, a partire dalla siderurgia e della chimica, come precondizione fondamentale per riprogettare innovativi modelli di specializzazione produttiva.

Facendo proprie queste valutazioni, anche i Consigli Comunali di Terni e Narni, riuniti in seduta aperta congiunta, in data 9 Marzo 2015, hanno impegnato “i rispettivi sindaci ad attivarsi con immediatezza nei confronti della Regione dell’Umbria, soggetto preposto secondo la normativa applicabile, per la presentazione al MISE dell’istanza per il riconoscimento di Area di crisi industriale complessa per il territorio di Terni e Narni, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati e l’individuazione degli elementi operativi e dei supporti tecnici idonei”.
In questo quadro anche le organizzazioni Sindacali e Datoriali hanno manifestato, in più occasioni, la disponibilità ad una fattiva collaborazione fra tutti gli attori, utile e necessaria al rilancio produttivo ed occupazionale dell’area.

Dando seguito alle suddette risoluzioni, la Regione Umbria in esito alla riunione della sede stabile di concertazione tra Ministero dello Sviluppo Economico e Regioni nel mese di luglio 2015, ha aderito alla proposta del MISE di avviare tavoli di confronto sui temi di politica industriale e di sviluppo, al fine di armonizzare le politiche industriali del governo con le azioni della Regione.

Nel corso di vari incontri tenutisi nella seconda metà del 2015 e nei primi mesi del 2016 presso il MISE, sono state rappresentate le rispettive aree di interesse, con specifico riferimento agli ambiti di politica industriale ed alla strumentazione nazionale e regionale attivabile.

In questo ambito è stata sottolineata la necessità e l’opportunità di mettere in sinergia le risorse nazionali con quelle regionali e comunitarie, concretizzando un’azione di sistema utile alla creazione di fattori localizzativi e di contesto che sia in grado, a partire dall’apparato produttivo esistente, di produrre un nuovo sviluppo anche attraverso l’attrazione di investimenti esogeni.

Sempre nel corso del 2015 Confindustria ha commissionato a TEH Ambrosetti, in collaborazione con Casse di Risparmio dell’Umbria, Camera di Commercio e Sviluppumbria uno studio rispetto alle dinamiche di sviluppo dell’area ternana.

Il masterplan presentato nel novembre 2015 rappresenta un utile strumento di analisi del contesto che traguarda possibili traiettorie di sviluppo dell’area, a partire delle cosiddette “aziende resilienti” che hanno dimostrato capacità di resistenza, ed in alcuni casi di sviluppo, anche negli anni difficili della crisi.

In quel contesto sono stati individuati i principali driver dal punto di vista delle specializzazioni verticali nel campo della chimica verde, e dal punto di vista dei fattori abilitanti di natura orizzontale che impattano primariamente nel settore della metallurgia e sulla consistente rappresentanza di imprese resilienti, questi sono stati individuati nelle dinamiche dell’efficientamento energetico dei cicli produttivi e nella applicazione delle grandi innovazioni derivanti dal ciclo tecnologico digitale sulla manifattura intelligente.

Con DGR n. 1406 del 30/11/2015 la Giunta Regionale ha adottato indirizzi sulla reindustrializzazione dell’area di Terni e Narni da incardinare attraverso un’intesa con il Governo per promuovere nel contesto dei rapporti di collaborazione con il Governo nazionale e nello specifico con il Ministero dello sviluppo economico un’intesa quadro finalizzata alla reindustrializzazione ed allo sviluppo dell’area, che individui, in via prioritaria le modalità di attivazione di strumenti normativi dedicati e finalizzati ad aumentare l'attrattività dei fattori localizzativi tra cui quello della individuazione dei territori di Terni e Narni quale area di crisi complessa.

Con DGR n 509 del 5 Maggio 2016 la giunta Regionale ha deliberato l’Istanza ai sensi del D.M. 31 gennaio 2013 art. 1 comma 3, in attuazione dell’art. 27 comma 8 del D.L. 22 giugno 2012 n. 83. e inoltrato la domanda il 20 Maggio 2016.

In data 7 ottobre 2016 il Ministro Calenda ha firmato il Decreto di riconoscimento di area di crisi complessa per Terni Narni.

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Area di crisi complessa Terni Narni

Linee programmatiche di intervento


 

Procedura

La regione mediante deliberazione della Giunta regionale, ha presentato   al Ministero dello sviluppo economico   istanza di riconoscimento di situazione di crisi industriale complessa che contiene:

   a) la descrizione dei fattori di complessità della crisi industriale in termini di significatività sulla politica industriale nazionale;

   b) la descrizione della crisi di una o più imprese di grande o media dimensione con effetti sull'indotto;

   c) l'individuazione e la descrizione dei territori interessati dalla crisi industriale con riferimento ai parametri statistici del sistema locale di lavoro;

d)   la proposta di massima dei contenuti del Progetto   di riconversione e riqualificazione industriale, PRRI, in ordine:

  • alla riqualificazione produttiva del comparto interessato dalla crisi ovvero alla sua riconversione in attività alternative nel rispetto degli indirizzi di politica industriale nazionale;
  • alla strumentazione regionale attivabile, con   particolare riferimento agli interventi di natura non rotativa cofinanziati dall'Unione Europea o con risorse proprie, e della   eventuale partecipazione delle società regionali;
  • alle misure di politica attiva del lavoro.

A del riconoscimento della crisi industriale complessa ed è costituito il Gruppo di coordinamento e controllo, composto dai rappresentanti della Direzione per la Politica Industriale e la Competitività, della Direzione generale per l'incentivazione delle attività imprenditoriali, dalla Regione, dal Ministero del lavoro   e   delle   politiche   sociali,   e   dalle Amministrazioni interessate, con il compito di coadiuvare nella definizione e realizzazione del PRRI.

È in questa fase che si svolge il confronto politico istituzionale che determina le scelte tecnico-amministrative oggetto del PRRI e del conseguente Accordo di Programma.

Definiti gli obiettivi strategici dell'intervento in coerenza con le proposte presentate nell’istanza, viene affidato ad Invitalia, l'incarico di elaborare una proposta   di   PRRI   da presentare, entro il termine di tre mesi dalla data di adozione del decreto, eventualmente prorogabile di un altro mese, al Gruppo di coordinamento.

Il Gruppo di coordinamento e controllo, entro trenta giorni dal ricevimento della proposta di PRRI, previa eventuale richiesta di integrazioni o modifiche, autorizza Invitalia ad avviare la seconda fase di definizione del progetto.

Con la sottoscrizione dell'Accordo di programma, che disciplina gli interventi   agevolativi,   l'attività integrata e coordinata delle amministrazioni centrali, della Regione, degli enti locali e dei soggetti pubblici e privati, le modalità di esecuzione degli interventi viene adottato il PRRI e si da attuazione dei progetti di riconversione e riqualificazione industriale.

L'accordo di programma, inoltre, determina la durata del PRRI che, in ogni caso, non può essere superiore a tre   anni,   salvo   proroga espressamente concessa sulla base di motivate ragioni oggettive.

 

 

 

Linee guida per la predisposizione del programma di riqualificazione e riconversione industriale

Il contesto

L'area di Terni e Narni è uno dei territori a maggior vocazione manifatturiera d'Italia. Il peso del manifatturiero sull'intera economia è circa il doppio della media nazionale. Il Manifatturiero nel territorio Terni Narni pesa per circa il 40%, praticamente il doppio della media italiana che si attesta nel 2014 al 18,5%, al netto del settore edile che vale un ulteriore 4,9%.

In particolare, nella composizione del valore della produzione delle aziende del manifatturiero, che nell’area di riferimento nel 2013 si è attestato su un valore 3.520 Milioni di Euro, la metallurgia pesa per circa il 65% e la chimica per circa il 14%. Il valore della produzione nel territorio Terni Narni è passato nel periodo 2008-2014, da 4.445 Milioni di Euro a 3.079 Milioni di Euro; il calo è di fatto dovuto in larga misura alla contrazione del valore del settore metallurgico che è passato, nello stesso periodo, da un valore di 3.293 Milioni di Euro a 2.026 Milioni di Euro.

Analizzando la sua composizione si individuano il metallurgico e il chimico come i settori trainanti in cui si concentrano le aziende di grosse dimensioni. Il terzo settore, con il 7,3% del valore della produzione complessiva, è quello delle produzioni alimentari sostenuto dalla crescita di alcune realtà nate e sviluppatesi localmente negli ultimi anni.

Ulteriore elemento caratterizzante la struttura produttiva del territorio in riferimento è l’alta concentrazione in termini di presenza e di incidenza nella produzione del valore delle multinazionali con assetti proprietari esteri.

Il rapporto fra multinazionali e territorio rappresenta storicamente un tema centrale nel dibattito sullo sviluppo regionale in considerazione della funzione di traino che queste possono assolvere a favore del sistema economico locale.

Il significativo peso che l'industria ha sull'economia locale e la sua concentrazione in poche grandi aziende rende molto forte la correlazione tra il benessere dell'area di Terni e Narni e l'andamento del settore manifatturiero.

Il rallentamento del comparto degli ultimi anni, trascinato in segno negativo dal crollo delle produzioni del settore metallurgico nel quale si concentra il 65% della produzione manifatturiera totale, ha pesato in questa porzione di territorio in modo molto evidente anche rispetto al resto della Regione.

Le linee di indirizzo regionali del Programma di riconversione e riqualificazione industriale

La proposta di massima di PRRI che individua le seguenti azioni guida:

 

In tal senso sono state individuate tre leve di politica industriale su cu agire:

Ciò si concretizza in interventi di natura verticale e orizzontale.

Specializzazione verticale: chimica verde

La chimica verde rappresenta una concreta opportunità di sviluppo per l'area di Terni e Narni, anche attraverso progetti di simbiosi industriale con il sistema produttivo e agricolo dell'Umbria. La visione consiste nel:

•   far evolvere nel medio termine la tradizione manifatturiera chimica locale verso produzioni chimiche ecosostenibili e/o slegate dalla trasformazione del petrolio;

•     rendere Terni e Narni l'area più attrattiva a livello Europeo per attivare start-up e insediare attività manifatturiere legate alla chimica verde;

•     posizionare Terni e Narni a livello internazionale come "capitale" della ricerca e del pensiero sociale nel passaggio tra chimica tradizione e quella di nuova generazione.

Specializzazione orizzontale

Accanto al filone di focalizzazione di natura verticale, vanno individuate due aree di focalizzazione trasversale allo scopo di rafforzare l'intera realtà produttiva locale e, in particolare, le aziende del settore metallurgico e le c.d. "aziende resilienti".

•     Manifattura intelligente, filone di investimento non rivolto ad aziende particolari, ma che convoglia al suo interno tutti gli interventi atti a promuovere l'automazione, la digitalizzazione dei processi produttivi e l'ammodernamento degli impianti. La rivoluzione industriale del nostro tempo è digitale e ha come obiettivo quello di creare una dimensione per cui tecnologie come il cloud computing, la data-driven science e l’internet of things possano dispiegare al massimo le loro potenzialità.

•     Competitività e la sostenibilità del sistema energetico delle aziende (in breve Riqualificazione energetica), filone di investimenti che racchiude tutte le iniziative a favore dell'efficientamento energetico che rappresenta obiettivo chiave in particolare per le imprese del settore metallurgico e chimico.

 

Un ulteriore capitolo è dedicato alle risorse disponibili:

Investimenti industriali privati

Ambrosetti attraverso un una rilevazione con manager e imprenditori appartenenti a 30 tra le principali aziende del territorio, rappresentative di circa il 90% del valore della produzione manifatturiera locale ha quantificato, in un quadro favorevole di politiche industriali strutturato e coordinato, una disponibilità per un investimento cumulato pari a circa 357 mln di euro nel periodo 2016-2018.

 

 

 

Strumenti di politica industriale di cui si prevede l’attivazione.

  1. 1)Supporto nazionale allo sviluppo industriale e produttivo.

Strumento fondamentale di intervento è rappresentato dalle risorse nazionali che verranno individuate sulla legge 181/89 oggetto di integrazioni e modifiche dal punto di vista applicativo con il DM 9 giugno 2015 e la circolare del 6 agosto 2015.

La quantificazione delle risorse nazionali avverrà in sede di stipula dell’accordo di programma.

Accanto ad una specifica destinazione di risorse della legge 181/89 si verificherà l’eventuale attivazione di risorse derivanti da altri strumenti nazionali.

  1. 2)Strumenti e risorse regionali

Le risorse regionali disponibili che potranno essere attivate si stima possano ammontare almeno a 30 mln di euro nei seguenti settori

  • Supporto allo sviluppo tecnologico e produttivo delle PMI (10 meuro).
  • Politiche attive del lavoro (5 meuro)
  • Interventi di efficientamento energetico ed ambientale dei cicli produttivi (8 meuro)
  • Supporto alla ricerca industriale ed allo sviluppo sperimentale ( 7 meuro)
  • Supporto alla nascita di start up innovative ( 2 meuro)
  • Strumenti finanziari – Fondi di garanzia – Fondi di capitale di rischio (5 meuro)

 

Infrastrutture – Università e sistema delle competenze – Ambiente

 

Infrastrutture immateriali e materiali

Nel quadro delle infrastrutture immateriali viene individuata quale opera prioritaria, il completamento della posa in opera della fibra ottica per le reti telematiche e la digitalizzazione delle imprese. Con il compimento di tale intervento si determineranno le condizioni necessarie allo sviluppo della smart city capace di coniugare innovazione tecnologica e servizi ai cittadini.

Per quanto attiene alle infrastrutture viarie una prima ricognizione realizzata d’intesa con i due comuni consente di individuare i seguenti possibili interventi:

1.       Bretella di variante Staino – Pentima - Via Breda – Innesto Terni-Rieti-San Carlo

a)       Tratto Staino - Pentima

b)      Tratto Pentima - Prisciano

c)       Tratto Prisciano – San Carlo

2.       Bretella di completamento ex Terni Rieti Strada dei Confini – Flaminia – Salaria

3.       Piastra Logistica Terni-Narni. Collegamento ferroviario e stradale alla viabilità nazionale.

 

Ambiente - Area SIN Terni Papigno

Con DM 468/2001 è stato individuato il sito di interesse nazionale Terni-Papigno con successivo DMA del 08/07/02 è avvenuta la perimetrazione del sito. Il S.I.N. ricopre un’area di circa ha 656 ettari.

In relazione all’area S.I.N. di Papigno sono definiti due interventi di risanamento ambientale:

-        Il primo riguarda l’ex discarica prospiciente gli stabilimenti di Papigno con la messa in sicurezza permanente dell’area, la valorizzazione della stessa attraverso un progetto per attrezzature sportive complementari alle attività in essere presso la Cascata delle Marmore.

-        Il secondo riguarda gli ex stabilimenti industriali di Papigno con la bonifica di due edifici e terreni. La sistemazione del sito e successiva ricollocazione sul mercato dell’intero complesso, per la riqualificazione ai fini turistico ricettivi con mantenimento di alcuni edifici strategici per archeologia industriale (sala Claude).

Un ulteriore intervento che prevede il recupero ambientale della attuale discarica AST, peraltro già presentato ed illustrato finanziato e proposto dall’azienda, nei prossimi cinque anni è il Progetto collina verde.

L’intervento consiste nella riqualificazione ambientale dell’area, con la realizzazione di un grande parco fruibile dalla città che potrebbe essere opportunamente collegato alla riqualificata area di Papigno attraverso piste ciclabili o mobilità alternativa anche attraverso propulsione elettrica.

Università rafforzamento sistema di generazione delle competenze

La Giunta Regionale in accordo l’Università di Perugia e con il comune di Terni e Narni promuoverà uno specifico accordo per la valorizzazione della presenza universitaria nell’area finalizzata alla valorizzazione del capitale umano in coerenza con i fabbisogni e le vocazioni dell’area che auspicabilmente potranno trovare collocazione anche nell’accordo di programma per l’attuazione del programma di riqualificazione e riconversione industriale.

Accanto a ciò si potranno programmare interventi per il potenziamento dell’istruzione tecnica superiore, dei master e dei dottorati a caratterizzazione industriale, della formazione professionale oltre che delle attività legate all’orientamento per riqualificare le attività degli istituti tecnici industriali.


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