foto di stasio guarducci gandolfi(UMWEB) Todi. Aspettando Todi Festival 2019, in programma dal 24 Agosto al 1 Settembre prossimi con la confermata direzione artistica di Eugenio Guarducci, prosegue la tradizione di affidare a Maestri italiani dell’arte contemporanea l’immagine dell’atteso evento. Saranno infatti Stefano di Stasio e Paola Gandolfi, uniti sia dall’arte che nella vita, a firmare il manifesto che accompagnerà la promozione e lo svolgimento della XXXIIIa edizione.

“Abbiamo accolto con gioia e una particolare emozione - dichiarano Di Stasio e Gandolfi - l’invito a realizzare il manifesto e ad esporre, mettendo a dialogare il nostro lavoro, nell’ambito del Todi Festival 2019”. Un entusiasmo che sta anche nel veder riconosciuta una loro appartenenza alla terra umbra, scelta e frequentata dai due artisti da quasi venti anni come “seconda patria”, in parallelo e in continuità con la vita e il lavoro da sempre svolti a Roma. “L’emozione, davvero particolare - proseguono Di Stasio e Gandolfi - consiste in una coincidenza misteriosa: esattamente trenta anni fa, nel 1989 infatti, esponemmo per la prima e unica volta insieme con una doppia personale a Roma, dal titolo “Solitudine Riflessa”. Si trattava di mettere a confronto nello stesso spazio il lavoro di due artisti che condividevano la vita. Poi, naturalmente, ognuno di noi ha ripreso e continuato il proprio percorso creativo ed espositivo per vie assolutamente diverse. Ritrovarci ora, a distanza di trenta anni, a rinnovare l’esperienza della doppia personale, in una sede prestigiosa di una città come Todi, non può che dare un tocco di magia a quella che è anche una verifica, un appuntamento coraggioso, da noi fino ad oggi non più pensato, di due percorsi artistici".

“L’idea del manifesto - spiegano - ha un sua una logica semplice: due artisti impegnati, pur per vie assai diverse, ad affidare al mezzo pittorico la figura umana, quale maggior elemento di interesse poetico e simbolico, non potevano che scegliere di far dialogare, in uno stesso spazio visivo, due delle loro figure estrapolate da altrettanti reciproci quadri, che, tra l’altro, saranno presenti in mostra. Così, su un fondo dipinto a due mani che mostra una strada diretta verso Todi, attraverso un montaggio digitale, abbiamo collocato su questo paesaggio due nostre figure che esprimono al meglio le caratteristiche di ognuno di noi due. Un po’ - affermano gli artisti - come certi personaggi di Buñuel o di Pasolini, sempre in cammino quasi senza meta, così l’uomo di Di Stasio sembra trovarsi lì per caso, ma poi il teatrino che si porta in testa è quanto mai appropriato all’evento che sta per accadere in quella città... e la donna aracneidea dalle sei gambe, “Machine Spider” di Gandolfi, incarna l’idea di differenza nel difficile cammino delle donne”.

Nei giorni scorsi gli artisti hanno effettuato un sopralluogo a Todi per visitare i principali spazi espositivi del borgo umbro. Ad accompagnarli alla scoperta della città del Festival e in particolare presso la suggestiva Sala delle Pietre, individuata per la mostra che sarà dedicata ai due artisti, il Sindaco di Todi Antonino Ruggiano. A Roma invece il recente incontro con Eugenio Guarducci, Direttore Artistico Todi Festival per la consegna dell’opera (foto allegata).

“È ormai diventata una nostra consuetudine - dichiara Eugenio Guarducci Direttore Artistico Todi Festival - quella di far realizzare il poster ufficiale del Festival da una coppia di artisti di indiscusso valore, come in questo caso sono Gandolfi e Di Stasio. La loro straordinaria composizione ci accompagnerà da qui in avanti e la vedremo protagonista in occasione della conferenza stampa di presentazione del Todi Festival programmata per il prossimo 12 Giugno”.

Giuseppe Cerasa, presidente dell’associazione Todi per l’Arte ha propiziato questa collaborazione artistica e afferma: “Continua questa tradizione di presentare coppie dell’arte: Stefano Di Stasio e Paola Gandolfi fanno coppia da anni sia nella vita privata che nel mondo dell’arte, con due modalità espressive diverse. Paola Gandolfi ha sempre indagato l’immagine della donna con uno sguardo introspettivo, multiplo, rovesciato, Stefano Di Stasio si esprime invece con il linguaggio di una ritrovata pittura figurativa, per la quale, a suo tempo, il critico Maurizio Calvesi coniò il termine di Anacronismo. Insieme producono una visione pittorica concettuale e metafisica".

Biografie degli artisti

Stefano Di Stasio nasce a Napoli nel 1948, a Roma dal 1950, attualmente vive tra Roma e Spoleto.
Va annoverato tra i protagonisti indiscussi di quella reinvenzione della pittura di immagine, che ha caratterizzato gli ultimi venti anni del Ventesimo Secolo. Ha tenuto personali e collettive in gallerie come La Tartaruga, L’Attico, La Nuova Pesa, Pio Monti, Apollodoro, Maniero, Il Polittico, Arts Event’s, Studio Vigato, AndreaArte, Stazione di Posta San Gemini, Lombardi, Bagnai ecc. È stato presente con sale personali alle Biennali di Venezia del 1982, 1984, 1995 e alla Quadriennale di Roma del 1992. Ha partecipato a numerose e importanti rassegne collettive nazionali e internazionali. Tra il 2001 e il 2004 realizza un intero ciclo pittorico su storie francescane, per la nuova chiesa di Terni, S. Maria della Pace, progettata da Paolo Portoghesi. Di lui hanno scritto, tra gli altri: Maurizio Calvesi; Marisa Volpi; Italo Tomassoni; Alessandro Zuccari; Howard Fox; Marco Lodoli; Fulvio Abbate; Emanuele Trevi; Francesco Gallo; Loredana Parmesani; Viviana Siviero; Marisa Vescovo; Bruno Toscano; Massimo Duranti; Antonio Carlo Ponti; Vittorio Sgarbi; Alberto Zanchetta; Marco Meneguzzo; Bianca Pedace; Mariano Apa; Edward Lucie Smith; Enzo Siciliano.

Paola Gandolfi nasce a Roma e si forma a Bologna, nel 1981 torna a Roma dove tuttora vive e lavora. La pittura di Gandolfi si occupa del mondo e della figura femminile, delle dinamiche psico-fisiche che ne definiscono l’identità di genere. Il suo lavoro è incentrato sull’esplorazione di luoghi inaccessibili come l’inconscio femminile che tramite la sua pittura e la video animazione cerca di analizzare. I suoi video sono stati premiati e sono stati presentati in numerosi festival, tra cui recentemente al Torino Film Festival nella sezione “corti” con In tempo per modifiche temporali, 2016. Ha esposto in numerose mostre in Italia e all’estero e ha presentato i suoi video in diversi festival di cinema, in Italia e all’estero. Nel 2019 la personale nella galleria Albumarte di Roma; nel 2018 una collettiva alla Galleria Nazionale di Arte Moderna, Scorribanda di Fabio Sargentini, Roma. Del 2017 la collettiva alla galleria Alessandro Bagnai dal titolo Illuminazioni a Foiano del Chianti; nel 2007 una personale nel Museum of Bratislava; nel 2005 second Beijiging, Biennale internazionale a Pechino. Nel 1995 espone in una sala personale alla 54 biennale di Venezia ed in mostre collaterali nel 1986 e nel 2009. Ha esposto alla quadriennale nel 1992 e nel 1996, dal 1996 al 1999 ha esposto in personali e collettive con le gallerie: Monique Knowlton di New York; Plinio de Martiis; Pio Monti; Philippe Daverio; AAM Francesco Moschini; Daniele Ugolini; MBCN Barcelona; Elisabetta Mikitich di Vienna. Tra gli altri su di lei hanno scritto: Benedetta Carpi de Resmini; Maria Rosa Sossai; Monique Veaute; Bruno di Marino; Edward Lucie Smith; Francesco Moschini; Bruno Toscano; Maurizio Calvesi; Marco Lodoli; Aurelio Picca; Lidia Ravera; Enzo Siciliano.


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