LibroPresentato dall'autrice in occasione delle iniziative per la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Prossimi appuntamenti il 25 e 28 novembre

(UNWEB) MAGIONE  Presentato il libro "Donne socialiste fra Ottocento e Novecento", Franco Angeli editore, scritto da Fiorenza Taricone, Università di Cassino e Lazio meridionale, nell'ambito delle iniziative per il 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, organizzate dal Comune di Magione e dal Centro antiviolenza (Cav) di Magione.

L'autrice ne ha parlato con Patrizia Canali, che ha coordinato l'incontro, e con Marcella Binaretti, responsabile del Cav.

Erano presenti Simona Meloni, capogruppo Pd Consiglio regionale dell'Umbria, Giacomo Chiodini, sindaco di Magione e gli assessori Silvia Burzigotti e Vanni Ruggeri.

Letture di Patrizia Ciminati, Circolo lettori ad alta voce (LaAV) di Magione. Prossimi appuntamenti il 25 e 28 novembre

Il libro mette in luce la realtà del movimento femminile socialista in Italia che già dalla fine dell'Ottocento è stata vivace e anche originale nelle sue esplicazioni, ma sostanzialmente poco conosciuta.

Dirigenti, segretarie di Camere del Lavoro, sindacaliste, presidenti di cooperative o associazioni, pur non avendo diritto di voto, incitavano alla partecipazione e alla lotta, costruendo legami concreti con esponenti europei e internazionali. Il volume cerca di restituire quanto più possibile voce a queste protagoniste del socialismo delle origini, presentando le tematiche esposte nei loro scritti.

Le donne, a volte in età talmente precoce da essere in realtà adolescenti e giovani ragazze, hanno anticipato molti temi del neo femminismo degli anni Settanta del Novecento; fra queste la cosiddetta "doppia militanza". Alle donne che diffondevano il "verbo socialista" fra lavoratrici diffidenti e spesso diffidate dall'interessarsi di politica spetta quanto meno la primogenitura della propaganda e dell'organizzazione politica sistematica, che in taluni casi diventa una professione.

Dirigenti, segretarie di Camere del Lavoro, sindacaliste a tempo pieno, presidenti di cooperative o associazioni, pur non avendo diritto di voto, incitavano alla partecipazione e alla lotta, costruendo legami concreti con esponenti europei e internazionali e sprovincializzando la cultura politica italiana. In ogni capitolo di questo volume sono presenti alcuni dei loro scritti, da quelli più ufficiali a quelli più privati.


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