(ASI) Lettere in redazione. Terni, Riteniamo opportuna una azione immediata alla luce della vendita di EON delle centrali elettriche.
Come le altre multinazionali presenti nel territorio ternano anche la EON ha deciso di abbandonare l’Italia mettendo in vendita gli impianti idroelettrici del nostro territorio, incassando una lauta remunerazione vendendo gli asset ad un valore di 950 milioni.
Tale valore è strettamente legato al mancato e ridotto pagamento dei canoni concessori da parte della Eon al Comune di Terni ed alla Regione Umbria, canoni finora non richiesti.
Per tale motivo chiediamo alla EON di rimborsare al Comune di Terni parte della somma di euro 950 milioni a fronte dell’utilizzo delle risorse idriche pubbliche ed invitiamo il Sindaco di Terni ed il Presidente della Regione Umbria di farsi immediatamente parte diligente nei confronti della multinazionale EON per ottenere il giusto riconoscimento del valore sottratto alla comunità ternana ed umbra.
E’ ora di fermare il saccheggio delle risorse naturali ai danni del Comune di Terni con particolare attenzione allo sfruttamento idroelettrico del territorio; ricordiamo che attualmente i canoni sono fermi a 14,4 € a MWH calcolati sulla potenza nominale mentre la media nazionale è pari a 45 € a MWH sulla potenza effettivamente prodotta.
Ricordiamo che circa il 90% dell'energia idroelettrica umbra è prodotta nel ternano e attualmente la regione Umbria retrocede zero euro al comune di Terni.
Chiediamo l’immediato blocco delle somme che saranno incassate dalla EON in attesa di definire gli importi dovuti alla comunità ternana.
PROGETTO TERNI
Il Presidente
Giovanni Ceccotti