(UNWEB) Perugia. “Vorrei un Piano sanitario regionale snello e centrato sulle nuove sfide che potranno salvaguardare la sanità umbra per i prossimi dieci anni, basate sulla necessità di fare scelte riorganizzative riguardanti non solo i luoghi fisici come gli ospedali, ma anche le professionalità e le competenze al fine di garantire ai cittadini sempre maggiore qualità assistenziale e sicurezza”: lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo stamani alla conferenza stampa per la presentazione dei risultati 2016 e degli obiettivi 2017 dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, alla quale hanno partecipato anche l’assessore alla salute, alla coesione sociale e al welfare, Luca Barberini, il Magnifico rettore dell’Università degli studi di Perugia, Franco Moriconi, il direttore generale della Struttura, Emilio Duca.
“Il modello sanitario – ha sottolineato la presidente – dovrà essere adeguato a soddisfare i nuovi bisogni della comunità e i nuovi standard qualitativi, strutturali e tecnologici relativi all'assistenza ospedaliera imposti dal Decreto ministeriale 70. L’obiettivo è dunque riorganizzare la sanità umbra non solo con atti di programmazione sanitaria, ma anche raccogliendo la sfida dell’innovazione. Nel 2017 lavoreremo su questo, insieme alle professionalità tecniche di cui disponiamo e con il coinvolgimento dell’Università degli Studi di Perugia, che deve inserirsi in questo percorso divenendo parte attiva anche delle sfide assistenziali”.
Nel corso dell’evento, è stata anche inaugurata la nuova “Brest unit” del presidio ospedaliero di Perugia, che la presidente Marini ha definito “una sfida realizzata attraverso un lavoro nato su un terreno preparato, che ha anticipato scelte compiute al livello nazionale spesso frutto di esperienze radicate su territori e di competenze mediche e scientifiche che Regioni come la nostra hanno portato in sede ministeriale”.
L’assessore Barberini, nel suo intervento, ha evidenziato che “la sanità umbra si trova ad affrontare nuove sfide in un contesto generale particolarmente difficile, segnato da bisogni in aumento e risorse economiche non sufficienti. L’obiettivo dell’assessorato alla Salute è quello di definire quanto prima un nuovo Piano sanitario regionale, in grado di dare risposte più adeguate alle necessità dei cittadini, definendo un modello di sanità più innovativo basato su una rete ospedaliera di qualità, su una maggiore attenzione alla prevenzione e sul potenziamento dei servizi di assistenza territoriale. In questo percorso – ha detto Barberini – occorrono scelte innovative, con un maggiore coinvolgimento dei professionisti della sanità e del mondo dell’Università, considerando anche che il 25 per cento della popolazione umbra ha oltre 65 anni, il 5 per cento non è autosufficiente e che circa il 55 per cento del personale sanitario supera i 55 anni”.
Riferendosi alle “Brest unit” presenti in Umbria, l’assessore ha ricordato che “sono state riorganizzate, nell’ottica della concentrazione e dell’efficientamento, passando da 12 a 4 dislocate tra Perugia, Terni, Foligno e Città di Castello, per garantire risposte più adeguate e di qualità alle donne umbre”.