italicum1(ASI) Roma -  Grande soddisfazione degli Avvocati Antitalikum per il dispositivo della Corte Costituzionale sull'Italicum. L'ammissibilità delle ordinanze di Trieste, Perugia, Torino e Genova è una grande vittoria di principio, e accentuata dal fatto che il Governo è stato totalmente sconfitto, avendo provato a difendere fino all'ultimo con le unghie e con i denti l'Italicum.

La sopravvivenza di un premio di maggioranza al primo turno è uno specchietto per le allodole perché nessuna lista allo stato attuale può aspirare al 40% dei voti, ciò di fatto rende la legge uscita modificata dalla Consulta ancora più proporzionale di quella del Senato, che ha delle soglie di accesso più elevate pari all'8% e al 20% al posto del 3% della Camera.

Non si può andare a votare subito a meno che non si vada a votare con due leggi non omogenee su questioni essenziali, come soglie d'accesso e coalizioni.

Il dispositivo della Corte sui capilista ha eliminato il disegno di utilizzare le pluricandidature dei capilista per regolare i conti interni.

"Mi associo alla soddisfazione espressa dai miei colleghi per la sentenza della Consulta che ha accolto tutte le eccezioni di costituzionalità sollevate dal Tribunale di Perugia – afferma Michele Ricciardi, l'avvocato che ha seguito il ricorso contro l'Italikum di fronte al foro di Perugia insieme agli avvocati Felice Besostri e Giuseppe Pennino – Ora, però, Camera e Senato devono lavorare per una legge elettorale che garantisca la democrazia e per questo sarà bene attendere le motivazioni della Corte costituzionale. I partiti devono apprendere la lezione impartita dalla Consulta: le leggi elettorali devono essere rispettose dei principi democratici espressi dalla Costituzione”.


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