(ASI) "Il M5S lo denuncia da sempre: alti costi del trasporto pubblico, soprattutto per i cittadini, che hanno subito rincari nel Comune di Perugia con aumenti che vanno dal 30 a oltre il 50 per cento, con contestuale, enorme taglio di chilometri di corse, mentre, la tanto osannata azienda di trasporto unica regionale finiva sull’orlo del fallimento a meno di due anni dalla sua costituzione.
E, la causa sembra l’attività di “shopping” che Umbria TPL e Mobilità è andata a fare fuori regione, a Roma in particolare, con una condotta analoga a quella che portò Gesenu in Egitto e in Sicilia, con grave danno per i perugini. Grazie all’iniziativa del M5S, dopo Umbra Acque e Gesenu, lo scorso 16 giugno è stata audita in Commissione bilancio la rappresentante del Comune di Perugia in Umbria TPL e Mobilità, l’Avv. Delia Adriani, la quale risulta anch’essa interessata dall’azione della Corte dei Conti. E, la situazione descritta è apparsa molto nebulosa. Infatti, se è vero che UM ha ridotto la propria esposizione debitoria, è ancora in grave difficoltà, inadempiente da oltre due anni con le banche creditrici e zoppicante anche per la mancanza di risorse regionali sulla manutenzione della ex FCU, che di fatto la Regione Umbria ha abbandonato a se stessa. Il M5S lo dice da sempre: una vicenda come quella del sostanziale fallimento del trasporto pubblico a meno di due anni dalla fusione delle aziende del tpl regionale non poteva non essere prevista a monte e che una azione di responsabilità nei confronti di tutti i responsabili era d’obbligo, da parte della Società. Ma, come di consueto, in questa Regione, si attende la Magistratura. Alla luce dell’enorme danno erariale paventato dalla Corte dei Conti, trovano conferma le perplessità del M5S sul progetto regionale, condiviso dalla Giunta Romizi, e da tutte le Forze del Partito unico, di attribuire ad UM la qualifica di agenzia del trasporto regionale, che dovrebbe di fatto gestire il fondo regionale trasporti, pena il venir meno dell’oggetto sociale, con una soluzione, quella del patrimonio destinato, scarsamente utilizzata, che non mette totalmente al riparo il fondo trasporti da tentativi di pignoramento dei creditori di UM. Il M5S si è battuto contro l’ipotesi dell’Agenzia regionale, quando un anno fa l’Assessore Casaioli portò la modifica statutaria in Commissione, con un atto di grave irresponsabilità, non capendo quale rischio stessimo correndo. Ed, infatti, la pratica non è mai arrivata in consiglio. La Corte dei Conti rafforza i nostri convincimenti. Con la prossima gara sul TPL e sulla manutenzione dell’infrastruttura ferroviaria (non oltre la metà del 2020), l’Umbria e Perugia devono programmare con la sola ottica della creazione di un trasporto pubblico finalmente efficiente ed integrato e che sia ora di finirla con le attività di “salvataggio” che sacrificano le politiche di interesse generale; trova, inoltre, oltremodo improprio che ad oggi ancora nessuna azione di responsabilità per mala gestio nei confronti di tutti i responsabili di questo disastro sia stata posta in essere da UM. Come già fatto, il M5S solleciterà nuovamente i revisori dei conti del Comune di Perugia ad attenzionare maggiormente la partecipazione del Comune di Perugia in UM, tenendo conto che la società ci deve ancora 5 milioni di euro e interroga con urgenza il Sindaco Romizi sulle direttive impartite alla rappresentante del Comune di Perugia in UM, Delia Adriani, sulle contestazioni mosse dalla Corte dei Conti, chiedendo conto del perché ci si sia sempre uniformati ad una politica regionale e del management di UM inadeguata rispetto alla gravità della vicenda, che, non si dimentichi, ha portato il gruppo Ferrovie dello Stato, mediante le proprie partecipate, ad avere il monopolio del TPL in Umbria (ferro e gomma), per ora, senza alcun vantaggio per i cittadini". Lo dichiara Cristina Rosettii, portavoce Consigliere M5S Comune di Perugia.