protocollo1(UNWEB) Perugia– Insegnanti e dirigenti scolastici di nuovo sui “banchi di scuola” per parlare di economia, legalità e sviluppo delle competenze dei ragazzi con i quali lavorano quotidianamente.


La sfida dell’alfabetizzazione, che ha caratterizzato gli insegnamenti della scuola nel secolo scorso, non ha perso la sua attualità: se insegnare l’italiano e la matematica è ancora una priorità, oggi è indubbio che i ragazzi debbano affrontare nuovi contesti e imparare nuovi linguaggi.
In un mondo dove parole come tasso, mutuo e spread sono di uso comune, diventa fondamentale familiarizzare prima possibile con questi concetti e che quindi i loro insegnanti conoscano l’offerta formativa a loro disposizione.
Proprio in questa ottica si colloca l’incontro “Educazione finanziaria, competenza di cittadinanza consapevole - Come introdurre l’insegnamento dell’economia attraverso i programmi di educazione finanziaria” realizzato dalla Feduf (Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio) in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria, la Regione Umbria e il supporto della Banca Popolare di Spoleto per la diffusione dei programmi nelle scuole, che si è svolto questa mattina, venerdì 20 ottobre, nella Sala Incontri della Banca Popolare di Spoleto, a Perugia.
Relatori della mattinata: Paolo Guaitini del Nucleo per la ricerca economica della Filiale di Perugia di Banca d’Italia; Giovanna Boggio Robutti, Direttore Generale della Fondazione per l’Educazione finanziaria e al Risparmio; Manuela Gallo, Docente di economia degli intermediari finanziari dell’Università degli Studi di Perugia e Sabrina Greco, Ricercatrice INVALSI che presenta i risultati OCSE PISA 2015 relativi all’educazione finanziaria degli studenti italiani.
L’indagine che nel 2015 ha interessato in Italia oltre 11.500 studenti suddivisi in 474 scuole, dimostra come l’analfabetismo finanziario nelle scuole italiane assuma livelli preoccupanti: i nostri ragazzi hanno ottenuto nella scala di “financial literacy” un punteggio medio pari a 483 punti, inferiore alla media OCSE (489) anche se in linea con Stati Uniti d'America e Polonia. Di fronte a questi dati appare palese come l'educazione finanziaria sia uno dei grandi temi con i quali tutti i Paesi, tra i quali l’Italia, oggi si confrontino ma è soprattutto evidente come l’alfabetizzazione economica sia una delle leve strategiche su cui puntare per lo sviluppo della nostra economia e dell'intera società.
L’appuntamento di Perugia con i docenti è una delle molte attività previste dal Protocollo di collaborazione tra Fondazione per l’Educazione finanziaria e al Risparmio, Regione Umbria e Ufficio Scolastico Regionale siglato sempre questa mattina da Giovanna Boggio Robutti, direttore generale della Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio, Antonio Bartolini, assessore all’istruzione della Regione Umbria, Sabrina Boarelli, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per l’Umbria e rappresenta la prima di una serie di iniziative sui diversi temi dell’educazione finanziaria che potranno essere messe a disposizione delle scuole in tutto il territorio della regione.
“Abbiamo aderito con molto interesse alla proposta della Fondazione per l’Educazione finanziaria e al risparmio – ha affermato l’assessore Bartolini - perchè questo protocollo s'inserisce perfettamente nell'ambito delle politiche in favore dei giovani che la Regione Umbria promuove e coordina le azioni volte ad assicurare l’attuazione di politiche, in ogni ambito, ivi compresi gli ambiti economico, del lavoro, dello sviluppo umano e sociale, dell’educazione, dell’istruzione, della cultura, anche attraverso l’integrazione della rete interistituzionale regionale di strutture e servizi destinate agli studenti.
Regione, Ufficio Scolastico e Fondazione – ha proseguito l’assessore -, ciascuno nel quadro dei rispettivi ordinamenti e competenze, con il protocollo che è stato approvato dalla Giunta Regionale, si impegnano a promuovere e divulgare nelle scuole di ogni ordine e grado della Regione Umbria iniziative di informazione e formazione sui temi dell’economia, della finanza e del risparmio, finalizzate a fornire ai giovani specifiche competenze atte a favorire comportamenti attivi e consapevoli in relazione alle citate aree.
La Regione e l’Ufficio Scolastico si impegnano dunque a sostenere l’iniziativa con il proprio patrocinio, al fine di dare istituzionalità all’operazione e connotarla come iniziativa di interesse comune e a diffonderla nelle scuole per favorire la programmazione da parte delle stesse, nell’ambito della flessibilità organizzativa e gestionale derivante dall’autonomia scolastica, di specifiche attività volte ad integrare l’offerta formativa con le iniziative proposte dalla Fondazione. Si impegnano anche – ha concluso l’assessore Bartolini - a sostenere l’importanza dell’educazione finanziaria quale strumento di tutela del benessere economico presente e futuro degli adulti e dei giovani attraverso iniziative di comunicazione che verranno definite da un apposito gruppo di lavoro”.
Il protocollo ha durata fino al 30 giugno 2019 e non prevede oneri di carattere finanziario per alcuna delle istituzioni interessate.
La Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio, creata dall’Abi, diffonde l’educazione finanziaria nel Paese in un’ottica di cittadinanza consapevole e di legalità economica. Opera in stretta collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e gli Uffici Scolastici sul territorio e diffonde, nelle scuole di ogni ordine e grado a livello nazionale, programmi didattici innovativi nella forma e nei contenuti, anche attraverso l’organizzazione di eventi per gli studenti, gli insegnanti e i genitori. Obiettivo della Fondazione, aperta anche alla partecipazione di soggetti non bancari, è il coinvolgimento di tutti gli attori interessati a diffondere in Italia una nuova cultura di cittadinanza economica, valorizzando nel lungo periodo le diverse iniziative, nell’interesse generale del Paese.


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