Gianfranco Rotondi: «Siamo il partito delle donne e crediamo nella spinta di rinnovamento che solo loro sanno fornire»
Annunciato il congresso nazionale che si svolgerà a Saint Vincent dal 10 al 12 novembre.
(ASI) Perugia - «È un giorno importante per noi donne perché entriamo in politica da protagoniste, per far sì che si avvii un rinnovamento culturale, educativo a contrasto di quei fatti che ancora vedono le donne come vittime.
L’azione delle donne in politica può molto di più delle leggi. Ringrazio per questo l’onorevole Gianfranco Rotondi e Rivoluzione Cristiana per l’opportunità di impegnarsi in un progetto di importanza nazionale: far avvicinare le donne affinché tirino fuori i talenti che possiedono per un rinnovamento culturale della società». Con queste parole Francesca Del Bianco, segretario regionale di Rivoluzione Cristiana, ha aperto l’incontro che si è tenuto all’Hotel Brufani questa mattina alla presenza dell’onorevole Gianfranco Rotondi.
Il discorso è poi subito scivolato verso la cronaca e le elezioni siciliane.
«La vittoria in Sicilia è un segnale e un obiettivo, non un traguardo – ha esordito l’onorevole Rotondi – Non possiamo cullarci al sole di Sicilia e pensare che le elezioni politiche ci consegneranno il Paese. Vedo molte analogie con gli anni ‘90. All’epoca abbiamo avuto un terremoto giudiziario-politico che ha spazzato la Prima Repubblica, adesso abbiamo il sentimento dell’anticasta, dell’antipolitica. Un sentimento che è stato fomentato nel tempo, perciò non dobbiamo stupirci degli attacchi di Grillo – ha proseguito Rotondi – Noi vogliamo fermare questo sentimento antipolitico e riportare al centro le persone. E per farlo abbiamo pensato alle donne. Chi meglio di loro può occuparsi della politica?».
«Rivoluzione Cristiana guarda al centrodestra ricompattato, adesso che il Pd è in caduta libera – ha proseguito Rotondi – Berlusconi ha ancora numeri sostanziosi dalla sua e con il centrodestra può fermare la deriva dell’antipolitica dei 5 stelle. L’elettorato moderato è spaesato, non vede più le Istituzioni come un bene comune. Le elezioni siciliane, però, mostrano che c’è voglia di un partito che si richiami ai valori cristiani, a quelle idee che hanno contribuito a scrivere la Costituzione. Rivoluzione Cristiana ha voluto spingersi oltre e guardare al contributo che i comitati civici di donne seppero dare nel ‘48 per la vittoria della DC alle elezioni. Non quote di genere, ma responsabilità alle donne, con uomini di esperienza a sostegno – ha detto ancora Rotondi - Noi vogliamo contare e contribuire a fortificare quella “cittadella democratica” che rischia di fronte al fascismo telematico dei deputati eletti con un pugno di click».
L’onorevole Rotondi ha anche parlato di
-scuola «troppe riforme hanno svilito funzioni e ruoli»
-violenza di genere «gesti condannabili compiuti da squilibrati, ma serve anche una nuova educazione sentimentale. La legge che inasprisce le pene è lodevole, ma dovremmo pensare alla prevenzione»
-economia «La vita degli italiani è stata modificata dalla crisi. La scala sociale è stata annullata. Siamo passati dal nonno contadino che ha fatto studiare il figlio che è diventato maestro, il nipote ha studiato ancor di più ed è diventato ingegnere, mentre il pronipote è disoccupato o emigrato e ha perso il legame anche con la terra del bisnonno».
Infine è stato brevemente presentato il congresso che vedrà Rivoluzione Cristiana dal 10 al 12 novembre a Saint Vincent per rivedere lo Statuto e introdurre l’obbligatorietà al femminile delle cariche di segretario regionale e provinciale. Nei tre giorni si svolgeranno delle tavole rotonde per discutere del voto siciliano, dei rapporti Europa e Africa e della scristianizzazione della società occidentale. Concluderanno i lavori l’onorevole Renato Brunetta, che incontrerà i giornalisti, lo stesso Rotondi, Cesa e Silvio Berlusconi.