trasparenza 1(UNWEB) Perugia - “La trasparenza ci deve aiutare a ritrovare la fiducia dei cittadini verso la pubblica amministrazione e per raggiungere questo obiettivo però non dobbiamo preoccuparci soltanto della perfezione degli atti amministrativi ma guardare se questi atti portano a risultati concreti”.

La presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini ha concluso così i lavori della Giornata della Trasparenza, organizzata dalla Regione Umbria per contribuire alla diffusione della cultura della trasparenza amministrativa ed a superare un consolidato modello di burocrazia che ancora caratterizza gran parte dell’attività delle pubbliche amministrazioni. All’iniziativa, che si è svolta nel Salone d’Onore di Palazzo Donini, a Perugia, dopo i saluti dell’amministratore unico della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica Alberto Naticchioni, sono intervenuti, portando la loro esperienza, il Procuratore generale della Repubblica presso la Corte d’Appello, Fausto Cardella, Alfonso Celotto, professore di Diritto costituzionale dell’Università Roma3, Anna Corrado magistrato del Tar Campania, Alessandra Pioggia, professore di Diritto amministrativo dell’Università di Perugia, il Prefetto di Perugia, Raffaele Cannizzaro, il Procuratore della Repubblica di Perugia, Luigi De Ficchy e, attraverso una contributo video, Raffaele Cantone, presidente dell’Associazione nazionale anticorruzione che ha sottolineato come “la trasparenza serve a stimolare la conoscenza e dunque a creare difficoltà a quanti, attraverso la corruzione, inquinano la società”. Il Procuratore Cardella ha richiamato, a proposito della corruzione, i tre elementi, prevenzione, repressione e coscienza civile diffusa, che si possono utilizzare. “Il più importante di tutti – ha aggiunto Cardella – è proprio la formazione di una coscienza diffusa nei cittadini che porti ad un rapporto più trasparente con la pubblica amministrazione e dunque metta sempre più all’angolo coloro che delinquono”. “In Umbria – ha affermato l’assessore regionale Antonio Bartolini, che ha organizzato e coordinato i lavori – la giornata della trasparenza non è certo un adempimento formale, ma una importante opportunità per riflettere sull’esigenza di forte cambiamento culturale che viene richiesto ormai da tempo a tutte le pubbliche amministrazioni. I dati nazionali posizionano la Regione Umbria al primo posto nella graduatoria tra le Regioni italiane, ma scendiamo al quindicesimo se andiamo a verificare i dati riferiti a tutti gli Enti dell’Umbria. Su 293 enti infatti soltanto 226 raggiungono il cento per cento dei requisiti richiesti per la massima trasparenza e nel dare risposte alle richieste dei cittadini”.
“Ma un lavoro altrettanto importante – ha proseguito Bartolini - è quello della riorganizzazione della macchina regionale che stiamo portando avanti in questi anni. Le stesse misure di contrasto alla corruzione e alla mala amministrazione sono a volte sistematicamente adottate dai singoli dirigenti, ma occorre un processo di potenziamento di una logica integrata e consapevole di tutte le azioni adottate.
La trasparenza dunque – ha concluso Bartolini - rappresenta sicuramente uno strumento per migliorare la conoscibilità dell’attività dell’amministrazione pubblica e comunque va intesa come una forma permanente e sfidante di democrazia partecipativa che ogni cittadino ha il diritto/dovere di esercitare e dalla quale la pubblica amministrazione non può che trarre vantaggio nel perseguimento della propria missione istituzionale”.
Dopo aver ringraziato tutti i partecipanti ed i relatori, la presidente Marini ha affermato che “bisogna lottare per affermare un idea corretta della trasparenza che aiuti a superare corruzione ed illegalità, spesso sommerse. Occorre però raggiungere un giusto punto di equilibrio nella riorganizzazione della pubblica amministrazione che consenta di dare maggiori risposte alle istanze dei cittadini. Non ci dobbiamo accontentare della correttezza formale dei procedimenti – ha ribadito la presidente – ma dobbiamo anche raggiungere i risultati concreti richiesti dagli stessi cittadini, certamente in un percorso di assoluta legalità. Così come non dobbiamo trasformare l’esigenza di trasparenza in un vincolo ulteriore che magari rischia di immobilizzare la parte più sana, lasciando spazio ai cosiddetti “furbetti” che certamente non si preoccupano di nessuna regola. Da questo punto di vista stiamo vivendo un esperienza molto faticosa nella gestione dell’emergenza post terremoto dove, ogni giorno, dobbiamo spiegare a tutti, anche quelli che non lavorano nei territori colpiti dal sisma ma che sono chiamati a gestire le varie procedure, che l’obiettivo non è quello di mettere a posto le carte, ma di restituire, nel più breve tempo possibile, una vita normale a quelle popolazioni. Soltanto così – ha concluso la presidente - potremo riavere fiducia nelle Istituzioni pubbliche”.


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